Prescrizione. La ministra Cartabia non ha fretta di intervenire sulla riforma Bonafede!

Marta Cartabia

La nuova ministra Cartabia non ha alcuna fretta di intervenire sulla riforma di Alfonso Bonafede, che blocca la prescrizione dopo il primo grado di giudizio. Questo perché la legge, in vigore dal gennaio del 2020, avrà i suoi primi effetti soltanto fra diversi anni. Di conseguenza c’è tutto il tempo per intervenire prima sull’intera riforma del processo penale.

Come riporta il sito de Il Fatto Quotidiano, la nuova guardasigilli ha esordito tra i corridoi del Parlamento, incontrando i capigruppo della maggioranza nelle commissioni Giustizia di Camera e Senato. Questa riunione è stata agevolata da Federico D’Incà, ministro per i Rapporti col Parlamento del Movimento 5 Stelle. Per la Ministra doveva essere l’occasione per presentarsi agli esponenti dei partiti di maggioranza che seguono le vicende della Giustizia, ma è divenuta la prima vera mossa politica del nuovo esecutivo.

La riforma del processo penale!

In effetti si tratta di un vero e proprio stop ai tentativi di Italia viva e Forza Italia di neutralizzare la riforma. Questo perché Cartabia ha firmato un ordine del giorno, concordato con deputati e senatori, che impegna l’esecutivo ad affrontare il nodo della prescrizione solamente nell’ambito della riforme del processo penale. Ne consegue che un’eventuale modifica della riforma Bonafede sarà apportata solo nel quadro di un disegno più organico che cerchi un equilibrio fra i vari principi costituzionali in questione: i diritti degli imputati, la ragionevole durata del processo, la necessità di un processo giusto, i diritti delle vittime.

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