Pensioni: sono verosimili aumenti dopo il 25 settembre?

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Mille euro al mese per tredici mensilità anche per “chi non ha mai potuto pagare contributi come le nostre mamme e le nostre nonne”! È questa la promessa fatta da Silvio Berlusconi a chi percepisce una pensione minima di meno di mille euro di pensione. La proposta è stata messa nero su bianco nel programma di Forza Italia, mentre in quello condiviso con gli altri partiti di centrodestra si parla più genericamente di “innalzamento delle pensioni minime, sociali e di invalidità“.

Qual è la posizione delle altre forze della coalizione? Come riporta il sito Today.it, nel programma della Lega non c’è nessun accenno a una riforma di questo tipo, mentre invece Fratelli d’Italia indica tra i propri obiettivi l’aumento delle pensioni minime e sociali, nonché l’innalzamento “strutturale e progressivo delle pensioni di invalidità, che non potranno mai essere inferiori ad altre forme di assistenza sociale esistenti (…)”.

I costi della proposta di Berlusconi!

Oggi i pensionati che vivono sotto la soglia di povertà possono chiedere la Pensione di Cittadinanza e avere così fino a un massimo di 780 euro di trattamento mensile. Questo sostegno però spetta solo ai nuclei familiari che hanno un Isee non superiore a 9.360 euro. Diversa è la proposta di Berlusconi che vuole portare tutte le pensioni minime a mille euro, a prescindere dal reddito familiare e dai contributi versati. Quanto costerebbe questa proposta? Ben 31,2 miliardi secondo l’Osservatorio dei conti pubblici italiani guidato da Carlo Cottarelli, ora candidato capolista nelle liste del Pd a Milano per il Senato.

Quante possibilità ci sono che questa proposta diventi realtà? Obiettivamente poche. Intanto va evidenziato che almeno per il primo anno di governo le priorità del centrodestra sembrano essere ben altre: flat tax per le Partite Iva fino a 100.000 euro, flat tax incrementale, probabile riduzione del cuneo fiscale e non ultima una riforma previdenziale per sostituire Quota 102 che va in scadenza a fine anno. Senza contare il fatto che molte risorse potrebbe essere dirottate per affrontare l’emergenza bollette.

Ma per quanto riguarda gli anni a venire aumentare le pensioni minime non è per forza una proposta utopica, anche se la soglia fissata da Berlusconi appare troppo elevata per poter mantenere in equilibrio il nostro sistema previdenziale. Spendere 20 o 30 miliardi in più ogni anno, in modo strutturale, sarebbe impensabile. La riforma che propone Berlusconi porterebbe con sé anche alcune criticità non da poco: in primo luogo azzererebbe in molti casi le differenze di trattamento tra chi ha versato i contributi e chi non li ha versati.

Volontà politica!

Oltre a ciò promettere mille euro anche a chi non ha pagato i contributi incentiverebbe il lavoro nero. Il discorso sarebbe diverso se l’aumento fosse di modesta entità o venissero individuati criteri più stringenti. Anche in questo caso però servirebbe la volontà politica di impegnare risorse importanti per questa misura, e non è detto che ci sia da parte di tutti i partiti di centrodestra.

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