Pensioni scuola: il caso del personale ATA-ITP ex EE.LL

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Pensioni scuola: la vicenda del personale ATA-ITP ex EE.LL.  E’ attiva una petizione online a supporto della causa del personale ATA-ITP ex EE.LL, rivolta al governo italiano, al Parlamento Italiano e, per conoscenza, al Parlamento Europeo. Alla petizione farà seguito una mobilitazione nazionale in Piazza Montecitorio. La storia dei lavoratori ATA-ITP ex EE.LL è stata riassunta nel testo esplicativo delle motivazioni alla base della petizione del Comitato nazionale ATA -ITP EX EELL.

In seguito alla volontà di rendere il personale delle scuole pubbliche alle dipendenze esclusive dello Stato, il governo Prodi–D’Alema varò la legge 124/99 con la quale si normava il passaggio dagli Enti locali e si riconosceva ai dipendenti transitati l’anzianità maturata presso gli Enti Locali. Dopo un accordo sindacale stipulato nel 2000 da Cgil, Cisl, Uil,  Snals ed Aran, è stato eliminato il riconoscimento dell’anzianità maturata e si è stabilito il passaggio e l’inquadramento del personale alle dipendenze dello Stato con la sola voce stipendiale, privata però delle indennità accessorie. 

Pensioni scuola: le richieste del Comitato nazionale ATA -ITP EX EELL.

Il Comitato nazionale ATA -ITP EX EELL ha puntualizzato che le pensioni che vengono corrisposte al personale ATA-ITP ex EE.LL, attualmente alle dipendenze dello Stato, dopo 35 anni di servizio ed oltre, risultano di gran lunga inferiori a quelle dei colleghi che hanno svolto le stesse mansioni, lavorando da sempre come statali. L’assegno pensionistico, infatti, a seguito dell’accordo sindacale, viene calcolato utilizzando come riferimento una fascia stipendiale che, a seguito della modalità degli inquadramenti attuati, è circa la metà di quella che risulterebbe, se fosse stata riconosciuta tutta l’anzianità maturata con il servizio svolto alle dipendenze degli Enti Locali.

Il Comitato nazionale ATA -ITP EX EELL ha segnalato che vi sono 4 sentenze emesse dalle Corti di Giustizia Europee di condanna dello Stato Italiano e che quindi, l’esecutivo dovrà trovare rapidamente una soluzione alla questione. Il Comitato è fiducioso che il nuovo governo possa risolvere un’ingiustizia che si protrae da 18 anni.

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