Mara Carfagna contro Tito Boeri. La vicepresidente della Camera dei Deputati, Mara Carfagna intervistata dal giornale.it ha replicato alle dichiarazioni del presidente dell’Inps Tito Boeri in merito gli immigrati salvano le pensioni.
Ecco cosa ha dichiarato Mara Carfagna.
L’Onorevole Mara Carfagna, in merito alle dichiarazioni del numero uno dell’Inps che l’immigrazione è necessaria al finanziamento del sistema pensionistico a causa della denatalità in Italia, ha risposto, che non si può abdicare dalle nostre responsabilità illudendoci di sostituire le culle vuote con i barconi dei migranti.
Ed ha aggiunto che, il tema dell’immigrazione e della natalità devono essere separati, non sovrapposti come ha dichiarato Tito Boeri. La crisi demografica, ha spiegato la Carfagna è una emergenza ineludibile, è essenziale metterla al centro se non intendiamo rassegnarci alla prospettiva che il welfare e sistema pensionistico possano sostenersi soltanto importando immigrati.
Poi ha ribadito, nel corso dell’intervista, che una buona immigrazione, senza dubbio, serve a molti settori economici, soprattutto nel Nord industriale, ma c’è anche una cattiva immigrazione che genera insicurezza, disagio, malaffare. In alcune realtà produttive, lo sfruttamento illegale degli immigrati tiene bassi i salari e impedisce l’emersione di buon lavoro per i disoccupati.
In merito al problema delle crepe di un welfare sbilanciato verso le generazioni più anziane creato dalla polemica tra il vicepremier e ministro dell’Interno Matteo Salvini e il Presidente dell’Inps Tito Boeri, Mara Carfagna ha ribadito che è un problema storico, spiegando che il primo che ha tentato di occuparsene fu proprio il governo guidato da Silvio Berlusconi nel 1994.
La vicepresidente della Camera, ha sottolineato che se quella riforma fosse stata approvata, anziché essere contrastata dalla sinistra sindacale e dalla Lega di Bossi, si sarebbero risparmiati agli italiani dai sacrifici della Legge Fornero. Ha poi detto la Carfagna, che si deve lavorare per irrobustire le politiche di conciliazione tra lavoro e maternità, come un grande piano per gli asili nido, soprattutto al Sud.
