Pensioni, imprese e fisco: tutte le misure della Manovra 2019

Riforma fiscale, le dichiarazioni del viceministro Leo sui punti salienti

I tempi sono stretti per la definizione delle misure da inserire nella prossima legge di Bilancio con la prima scadenza, giovedì 27 settembre 2018  per la presentazione della nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Def).

Il dibattito in merito alle coperture finanziarie e ancora molto acceso, soprattutto, sul reddito di cittadinanza, cavallo di battaglia per il M5S e sulla pace fiscale, cavallo di battaglia della Lega, su cui è stato accusato di essere un condono mascherato. Sembra esserci l’intesa sulla pensione con quota 100, anche se si sa ancora poco su quali limitazioni saranno introdotte per contenerne i costi.

Manovra 2019: pace fiscale, reddito di cittadinanza e quota 100.

Uno dei punti, più dibattuti e la Pace fiscale su cui piovono le accuse di voler introdurre un condono. Obiettivo della Lega quello di una pace «più ampia possibile» su accertamenti, cartelle, multe e contenzioso tributario.  Questa operazione sarebbe accompagnata anche dalla voluntary disclosure sulle cassette di sicurezza e da una misura strutturale: ovvero una sorta di transazione fiscale che allarghi le maglie del concordato con adesione. Si valuta di inserire gli interventi in un dl fiscale collegato.

In merito al Reddito di cittadinanza, il M5S punterebbe ad ottenere 10 miliardi per partire nel 2019. Il primo passo sarà quello del potenziamento dei centri per l’impiego. Inoltre, il M5S punta anche alla pensione di cittadinanza, con l’obiettivo di portare le minime a 780 euro. Secondo le prime stime, servirebbero 4 miliardi.

Per quanto riguarda il superamento della Legge Fornero l’esecutivo gialloverde è al lavoro su un’ ipotesi di quota 100 e un minimo di 62 anni di età e 36-37 anni di contributi. Con minimo 36 anni di contributi uscirebbero nel 2019, 450 mila lavoratori in più rispetto alle regole attuali; invece con 37 anni l’uscita riguarderebbe 410 mila persone. Sarà aperta a tutti o sarà limitata solo ad alcune categorie di lavoratori?

Manovra 2019: imprese e fisco.

Il primo impegno del contratto di governo è la sterilizzazione degli aumenti che scattano il 1 gennaio 2019 (dal 10 all’11,5% per l’aliquota più bassa, dal 22 al 24% per quella più alta) costa circa 12,5 miliardi per bloccare questo aumento dell’IVA.

Poi per quanto riguarda la Flat tax per 1,5 milioni di Piccole e Medie Imprese, come viene riportato su il messagero, il “forfait esiste già ed è al 15% per i professionisti con ricavi fino a 30.000 euro e per le altre categorie con ricavi fino a 50.000 euro“.

La platea, che ad oggi è di circa 935mila soggetti, salirà fino a 1,5 milioni di autonomi, Snc, Sas e Srl che potranno scegliere un regime di trasparenza con ricavi fino a 65.000 euro. Dai 65.000 ai 100.000 euro, invece, si pagherà un 5% addizionale. Per le start up e attività avviate da giovani under35 resterà uno sconto al 5%. Il costo di questa misura è di circa 1,5-1,7 miliardi.

E ancora una Super-IRES al 15% per coloro che investono in azienda. Per le grandi aziende previsto un taglio, strutturale, di 9 punti dell’Ires, con l’aliquota ordinaria del 24% che scende al 15% sugli utili reinvestiti in azienda per ricerca e sviluppo, macchinari e assunzioni stabili che comporta “un risparmio per le imprese di quasi un miliardo di euro” – ha spiegato il sottosegretario al Mef, Massimo Bitonci, illustrando una delle misure chiave del pacchetto fiscale messo a punto dalla Lega per la prossima manovra.

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