Pensioni, il primo dicembre l’anticipo del conguaglio

Pensioni, le novità su alcune ipotesi di riforma

È stato anticipato al 1° dicembre 2023 l’anticipo del conguaglio per la stima della perequazione delle pensioni: lo 0,8% occorrente per recuperare l’inflazione reale del 2022 (8,1%). A stabilire con sicuezza la data del versamento è la versione finale del decreto legge di accompagnamento della Manovra elaborata dall’esecutivo.

Uno slittamento di un mese!

Il conguaglio sulle pensioni vede comunque uno slittamento di un mese rispetto a quanto indicato nella bozza che stabiliva il pagamento con gli assegni di novembre. Con l’indicizzazione all’inflazione 2022, un assegno che prima dell’inizio di quest’anno era di mille euro mensili è in un primo tempo salito di 73 euro per effetto della rivalutazione iniziale del 7,3% e ora con il conguaglio dello 0,8% (circa 8 euro) dovrebbe arrivare a quota 1.081 euro.

L’entità del ritocco!

E dunque nel complesso la correzione dovrebbe essere di 81 euro. Con il conguaglio dovrebbero anche pervenirere gli arretrati: 8 euro al mese per le mensilità precedenti a partire da gennaio 2023. In virtù della stretta introdotta con la Legge di Bilancio licenziata a fine 2022, la rivalutazione piena al 100%, con annesso conguaglio, è garantita solo per le pensioni fino a quattro volte il trattamento minimo Inps (2.101,52 euro lordi mensili).

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