Pensioni e Scuola: a settembre entreranno 120mila supplenti per coprire le uscite con quota 100

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L’inizio dell’anno scolastico verrà segnato dall’ingresso in carica di più di 120.000 supplenti nelle scuole italiane, a causa delle uscite dal lavoro determinate dall’applicazione della nuova misura pensionistica quota 100. Manuela Pascarella della Flc Cgil spiega che la situazione manifesta un certo grado di criticità, in particolare a causa dei 17 mila pensionamenti dovuti a quota 100. Sottolinea la Pascarella: “Chiediamo che qualsiasi governo salga in carica riprenda in mano il decreto precari che non ha visto la luce e lo approvi il più presto possibile: fornisce una procedura semplificata per coprire le cattedre, almeno da settembre 2020”.

Scuola: a settembre l’ingresso di 120mila supplenti

Chiaramente la situazione è aggravata ed è anche frutto dei pensionamenti, 17.807, determinati dal provvedimento dell’esecutivo ossia è conseguenza dell’applicazione di quota 100: “Se il prossimo anno quota 100 verrà confermata il trend continuerà a salire, anche perché l’età media dei docenti italiani è alta”. Durante il prossimo anno scolastico i posti vacanti in seguito all’applicazione di quota 100 non saranno coperti da nuove assunzioni quindi con il personale di ruolo visto che le domande potevano essere inoltrate all’Inps fino a marzo quindi non è stato possibile elaborare i numeri vacanti in tempo utile per una copertura con personale di ruolo. Da qui l’entrata nelle scuole di un elevato numero di supplenti per coprire i posti lasciati liberi dai pensionati della “quota 100” non verranno coperti da assunzioni con personale di ruolo.

Ad esempio in Puglia, a partire dall’inizio del nuovo anno, saranno più di 6 mila i docenti senza posto fisso, sottolinea la Flc Cgil regionale, precisando che 4 mila saranno insegnanti di sostegno. Il segretario generale Claudio Menga ha spiegato che il motivo è da ravvisarsi nel fatto che il bisogno stimato con l’organico di diritto a livello nazionale non corrisponde al bisogno reale. In questo modo, si vanno a penalizzare gli alunni che non possono usufruire di una continuità didattica e anche i docente che non possono utilizzare quelle cattedre per trasferimenti e assunzioni. A questi vanno aggiunti i 1.700 posti che si sono resi vacante in seguito all’applicazione di quota 100 con i relativi pensionamenti e l’applica di Opzione donna. Si tratta di posizioni che finora non sono state ancora occupate con delle nuove assunzioni.

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