Pensioni e Quota 100: le ultime novità dalla conversione in legge del “Decretone”

Pensioni e Reddito di Cittadinanza, i pagamenti di aprile 2022

Si è concluso ieri l’esame degli emendamenti al decreto 28 gennaio 2019, n.4  in fase di conversione recante disposizioni urgenti in materia di Reddito di cittadinanza e pensioni. La Commissione lavoro al Senato ha votato l’ammissibilità delle promosse emendative che verranno discusse in Aula lunedì mattina nell’ambito della conversione in legge del decreto.

Il senatore del Partito democratico Tommaso Nannicini ha segnalato con disappunto che nessuno degli emendamenti presentati dal suo partito è stato accolto. “Respinti emendamenti Pd pro invisibili (disoccupati, donne, giovani, disabili, minori, gravosi). Ci vediamo lunedì in Aula”, ha dichiarato via Twitter. Qualche giorno fa Nannicini aveva sottolineato, in particolare, che “nel decreto sul reddito di cittadinanza non c’è l’annunciato aumento delle pensioni o degli assegni di invalidità civile (che restano a 285 euro al mese contro i 780 euro del reddito di cittadinanza)”.

Il punto di Edoardo Patriarca

“Ieri in tarda serata si sono conclusi i lavori in commissione. Respinti tutti gli emendamenti, anche quelli accantonati. Lavoro buttato via. Di fatto il testo rimane quello approvato nel Consiglio dei ministri. E mi domando a che serva il Parlamento se viene trattato in questo modo”, ha commentato il senatore Pd Edoardo Patriarca.

Il commento di Mauro D’Achille

Mauro D’Achille, amministratore del gruppo Lavoro e Pensioni: Problemi e soluzioni, ha  così commentato la bocciatura degli emendamenti del Pd: “Sono terminati stanotte i lavori in commissione lavoro del Senato.
Nessuno degli emendamenti presentati è stato accolto, NESSUNO! Legittimo chiedersi a cosa servano oramai le commissioni e addirittura il Parlamento. Parlamento che da lunedì vedrà iniziare la discussione, inutile, sul decretone.

Tra i vari interventi, attesa per quello del senatore Nannicini: ci aspettiamo un approfondito resoconto sul dietro le quinte, oltre alle criticità di cosa ci sia nel decretone e soprattutto di cosa NON ci sia!
Nello specifico non c’è nulla per le donne non dipendenti pubbliche, nulla per gli esodati, nulla per chi ha avuto lavori stagionali e/o discontinui, nulla per i disoccupati, per i mobilitati, nulla per gli invalidi e i disabili! Soltanto un premio per il bacino elettorale dei dipendenti pubblici e degli impiegati in luoghi di lavoro che non hanno mai conosciuto crisi occupazionali”.

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