Pensioni e Quota 100: la questione dell’anticipo del trattamento di fine servizio o di fine rapporto

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Con le pensioni in regime di  Quota 100, sarà possibile anticipare la liquidazione del TFS/TFR, che altrimenti verrebbe corrisposto al raggiungimento dei requisiti stabiliti per la pensione di vecchiaia. La corresponsione della relativa indennità verrà attuata sulla base di una specifica richiesta di finanziamento da parte degli aventi diritto, con la costituzione di uno specifico fondo di garanzia.

Il sottosegretario all’Economia Massimo Garavaglia, in un’intervista a “Il Messaggero” ha dichiarato in merito: “Nel 2019 anticiperemo 5 miliardi di liquidazioni che i dipendenti pubblici avrebbero intascato con un ritardo tra due e cinque anni. Sono soldi che finiranno nell’economia del Paese, sono cinque miliardi di potenziali investimenti aggiuntivi. Sappiamo che il Tfs viene speso abbastanza velocemente”. Garavaglia ha dichiarato, inoltre, che la cifra sarà più alta di quella prevista nel provvedimento, pari a 30mila euro. “L’ alzeremo”, ha affermato. Sulle cifre non si è sbilanciato: “Vedremo nel passaggio parlamentare”, ha aggiunto.

Le perplessità della Uil

Il segretario confederale Uil, Antonio Foccillo, ha precisato che il sindacato ha delle riserve sulle soluzioni per garantire il Tfs al momento del pensionamento. “Dall’intervista del viceministro dell’Economia, Massimo Garavaglia apprendiamo la probabile soluzione per avere il Tfs al momento del pensionamento per i lavoratori pubblici. Pertanto, ribadiamo l’apprezzamento per il fatto che il Governo si sia posto il problema e stia tentando di risolverlo, ma abbiamo delle riserve visto che continuano a rimanere delle questioni irrisolte”.

La cifra garantita è bassa

Secondo Foccillo: “E’ ancora bassa la cifra che si garantisce e molto farraginoso il meccanismo degli interessi, per avere comunque l’intera quota solo al momento del diritto alla pensione (e cioè dopo sette anni)”. “La nostra volontà, più volte espressa, di confronto per trovare una soluzione condivisa non può che essere nuovamente riproposta. Chiederemo al Parlamento di introdurre modifiche che facciano definitivamente giustizia per i lavoratori pubblici”, ha precisato.

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