Prosegue in Aula al Senato la discussione sul Disegno di Legge di Bilancio 2020. L’esame del provvedimento continuerà lunedì 16. Alle 14 dello stesso giorno sono previste le dichiarazioni di voto. È prevista in seguito la votazione finale del DDL Bilancio 2020. La Commissione Bilancio del Senato ha bocciato gli emendamenti con primo firmatario il Senatore del Partito Democratico Tomaso Nannicini sugli esodati e l’Ape social per i disoccupati.
“La politica, come la vita, è fatta di scelte. Con la legge di bilancio che ha chiuso il suo iter in commissione al Senato, la maggioranza ha deciso che non era una priorità dare un reddito a chi è disoccupato a 63 anni e in attesa della pensione! (costo per le casse dello Stato: 20 milioni di euro), mentre è una priorità incentivare la lotta alla cimice asiatica (20 milioni), la Ryder Cup (20 milioni), le edicole (20 milioni) e via snocciolando. Tutti interventi importanti per carità, che non sto stigmatizzando. Ma alla fine chi ha responsabilità di governo deve scegliere quali siano le priorità. Si chiamano scelte, appunto. E sulle pensioni per le persone in difficoltà, esodati e Ape sociale, si è fatta semplicemente la scelta sbagliata”, ha commentato via social Nannicini.
Lo scarno pacchetto pensioni nella Legge di Bilancio 2020
“Che questa non fosse una legge di bilancio attenta alle pensioni lo si era capito. Si rinnova l’#ApeSociale e #OpzioneDonna, ma senza interventi che rendano quelle misure più forti e soprattutto più giuste. Poi nient’altro, se non un comma per accaparrarsi i risparmi di quota 100 (300 milioni nel 2020, 900 nel 2021 e 500 nel 2022). Il veto di non toccare una misura ingiusta come #Quota100 per finanziare interventi a favore delle categorie deboli ha fatto il resto”, ha precisato il senatore dem
Nannicini ha proseguito:”Nonostante questo, avevo presentato emendamenti raggruppabili in tre categorie: quelli che rimuovevano le ingiustizie più evidenti di certe misure senza costare troppo (58.0.10, 56.1, 56.2, 62.0.69); quelli per una riforma complessiva del sistema previdenziale che superasse quota 100 per arrivare a una “pensione equa” (58.0.2, 58.0.3, 58.0.11); e altri correttivi utili a costo zero suggeriti dai sindacati (56.4, 56.5, 56.24. 56.28, 56.0.7, 56.0.14)”.
Esodati ed Ape sociale per i disoccupati
Una volta compreso che “la maggioranza aveva altre priorità”, Nannicini ha deciso di concentrare gli sforzi sui due emendamenti “a più forte impatto sulla giustizia sociale”: un intervento pro esodati per chiudere l’ottava salvaguardia “rimuovendone i paletti più iniqui (58.0.10)” ed un intervento per allargare l’Ape sociale a tutti i disoccupati (56.1), indipendentemente se abbiano ricevuto la Naspi o meno e senza dover aspettare tre mesi da quando hanno smesso di riceverla. “Il primo (esodati) costava poco più di 100 milioni, il secondo (Ape sociale) intorno ai 20 milioni. Ma nessuno dei due è stato approvato“, ha sottolineato l’esponente dem.
Gli sviluppi attesi
“Adesso, ci sono solo due speranze. La prima: un ravvedimento (operoso) del governo nel weekend, mentre scrive il maxi emendamento da sottoporre al voto di fiducia lunedì. La seconda calendarizzare da gennaio il mio disegno di legge n.1010, che giace al Senato dal 5 marzo 2019, per avviare la discussione su una riforma strutturale delle pensioni che dia risposte alle categorie deboli per sempre, senza dover elemosinare interventi ogni anno”, ha concluso Nannicini.