Pensioni e lavori di cura: tutte le ultime novità

Prescrizione contributi pensioni: comunicazioni anche dopo il 1° gennaio 2019

Riforma delle pensioni 2018. Il tema del riconoscimento dei lavori di cura in ambito previdenziale è uno dei temi che viene portato avanti dal Comitato Opzione Donna Social. L’amministratrice del gruppo nato in rete, Orietta Armiliato, ha sottolineato che in molti casi le donne, oltre a doversi occupare dei lavori di cura e di gestione familiare, sono l’unico sostegno economico della famiglia, tutto ciò svolgendo molto spesso lavori mal pagati ed “in nero”.

Il caregiver, ossia colui che impiega una parte considerevole della propria giornata ad occuparsi dell’assistenza ed il sostegno di un’altra persona, prevalentemente un familiare,  è soggetto ad un cambiamento radicale della propria vita, che coinvolge le sua attività lavorativa, le relazioni personali e non ultima, la propria salute mentale e fisica. Si parla di una vera e propria “sindrome del caregiver”. Il caregiver è nella maggioranza dei casi una donna. L’argomento è stato affrontato dall’amministratore del gruppo “Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni”, Mauro D’Achille” in un post.

Pensioni e caregiver: la proposta di Mauro D’Achille.

L’amministratore del gruppo “Lavoro e pensioni: Problemi e soluzioni” ha illustrato una proposta presentata recentemente a Marco Leonardi, economista, già consigliere economico della Presidenza del Consiglio. L’idea del gruppo nato in rete è quella di applicare alle mamme (o comunque all’esercente la patria potestà o al parente di primo e secondo grado) di ragazzi con disabilità comparse alla nascita o in tenerà età, un bonus contributivo figurativo pari ad un anno per ogni cinque anni di contributi effettivamente versati.

D’Achille ha sottolineato che concedere tale possibilità ai caregiver consentirebbe di avere un tempo maggiore da destinare alla cura del proprio congiunto ed un valido supporto alla propria salute fisica e mentale. Per ottenere tale risultato, ha precisato, si dovrebbe applicare anche ai caregivers la legge 388/2000, articolo 80, comma 3, che prevede benefici previdenziali ai lavoratori sordomuti, nonché agli invalidi per qualsiasi causa, ai quali è stata riconosciuta un’invalidità superiore al 74 per cento o ascritta alle prime quattro categorie della tabella A allegata al testo unico delle norme in materia di pensioni di guerra, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 23 dicembre 1978, n. 915, come sostituita dalla tabella A allegata al decreto del Presidente della Repubblica 30 dicembre 1981, n. 834.

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