Pensioni di garanzia, aspettativa di vita e Quota 100: l’analisi di Elsa Fornero

Pensioni di garanzia e Quota 100 : l'analisi di Elsa Fornero

Elsa Fornero, ospite a DiMartedì, ha parlato di riforma delle pensioni e Quota 100. “A dispetto di tutte le affermazioni roboanti sulla cancellazione” della legge che porta il suo nome, la professoressa Fornero ha osservato che in realtà “si è deciso di fare l’apertura di un pensionamento anticipato rispetto a quello che già c’è, che non è poco, per tre anni”.

“E’ bello che le persone possano scegliere, ma ci sono due problemi: queste scelte hanno un costo sociale e forse sarebbe stato più opportuno usare questi soldi per vera occupazione perché non c’è stato il ricambio che si è detto. Poi c’è anche un costo personale, molte persone sono in grado di valutarlo, altri magari non ci pensano, vanno in pensione prima e poi si accorgono che la pensione è bassa”, ha osservato l’ex ministro del lavoro.

Pensioni anticipate ed aspettativa di vita

A proposito della riforma delle pensioni e dell’aspettativa di vita, la professoressa Fornero ha dichiarato:”Se la vita si allunga ma l’età di pensionamento resta costante, qualcuno deve pagare per quel di più di pensione che i contributi versati non coprono. Questo qualcuno in genere sono le generazioni giovani, che sono già molto colpite sul piano del lavoro, della progressione di carriera.

Quindi tante belle misure che i vari  governi possono proporre, che fanno contenti gli elettori di oggi, creano dei problemi agli elettori di domani, problemi che possono anche molto seri e che possono arrivare al dunque anche in maniera improvvisa. Quando si interviene sulla pensioni bisogna guardare almeno al medio periodo”.

Pensioni di garanzia? “Per il giovani meglio incentivare il lavoro”

Nel programma di Governo sono previste le pensioni di garanzia tra gli interventi da realizzare per i giovani. “Non amo le garanzie relative relative al futuro perché penso che nel frattempo la politica possa cambiare così tanto che le promesse di qualcuno sono considerate da quelli che vengono dopo delle peculiarità o delle stranezze”, ha osservato l’economista.

“Penso che si vuole pensare davvero al futuro pensionistico dei giovani, bisogna pensare al loro lavoro oggi ed alla loro retribuzione. Si decida che si allarghi la contribuzione a carico della fiscalità generale per i periodi di disoccupazione”, ha concluso.

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