Dopo la prima riunione tra la ministra del Lavoro, Marina Calderone, e le parti sociali, sarà il turno dei tavoli tematici, che saranno convocati nei già nei prossimi giorni, affrontare i singoli aspetti, pensioni comprese. Ma, come riporta il sito del Sole 24 Ore, al termine della riunione Calderone ha in effetti già indicato la rotta sulla previdenza, in linea con lo schema già anticipato dalla stessa premier, Giorgia Meloni: subito delle misure per evitare, con lo stop a Quota 102, il ritorno dal 1° gennaio della legge Fornero in versione integrale, in parallelo all’avvio di un percorso, con Sindacati e imprese, per giungere, indipendentemente dalla manovra in arrivo, a «una riforma di sistema complessiva» imperniata su «forme di flessibilità che siano sostenibili».
Sul pacchetto di interventi da inserire nella legge di bilancio, Calderone ha affermato che Quota 41 «può essere un punto di riferimento, ma è ancora presto per poter dire in che modo e con quali condizionalità». La ministra si è limitata a indicare certi princìpi senza fare riferimento a misure specifiche. «È una fase in cui stiamo studiano gli strumenti». Tuttavia l’esigua finanza pubblica a disposizione per gli interventi previdenziali nel 2023 rende quasi obbligata la strada da percorrere, con la proroga di Opzione donna e di Ape sociale. Per il dopo Quota 102, tra le ipotesi sul tavolo c’è quella di associare, almeno per il prossimo anno, ai 41 anni di contribuzione (ovvero Quota 41) un vincolo anagrafico di 61 (o eventualmente 62) anni d’età.
Mix flessibile!
Una Quota 102 riveduta e corretta su cui sta molto spingendo la Lega che considera questa soluzione un primo assaggio di Quota 41 “secca” da introdurre prima della fine della legislatura. Tra le opzioni anche quella di Quota 102 o 103 con un mix flessibile partendo da un requisito anagrafico predefinito. Il tutto potrebbe essere accompagnato da un meccanismo di premi per incentivare la permanenza al lavoro dopo la maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di certe categorie in settori con vuoti di organico, tipo quello sanitario.
