Pensioni, dal 2023 aumenta l’età: ecco tutti i dettagli in merito!

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L’Inps ha reso noto tramite la circolare n. 19 del 2020, che per il biennio 2021-2022 sarà bloccato l’aumento dell’età per andare in pensione. Ciò vuol dire che, di conseguenza, dal 1° gennaio 2023 l’adeguamento dell’età pensionabile alla speranza di vita, secondo i calcoli dell’Istat, riprenderà e avranno luogo tutti gli adeguamenti previsti dalla legge.

Tuttavia, come spiega il sito trend-online.com, in effetti, “i lavoratori che hanno maturato i contributi e l’età per la pensione nel biennio 2021-2022 non avranno nulla da temere e vi potranno accedere senza alcun problema”. Infatti, fino alla fine del 2022 non cambierà nulla. Nessuna variazione all’età anagrafica per maturare la pensione, perché l’adeguamento Istat è stato bloccato.

Le due eccezioni all’adeguamento Istat

Invece dal 2023, sempre a patto che prima di allora non si decida un nuovo blocco, l’età pensionabile sarà adeguata alla stima delle probabilità di vita dell’Istat. Tale adeguamento è previsto ogni due anni dalla Riforma Fornero del 2012, in modo che l’età per andare in pensione abbia un incremento di tre mesi ogni due anni. Sono eccezioni la pensione anticipata ordinaria e la pensione con la quota 41: perché in questi due casi restano fermi almeno fino al 2026 i requisiti attuali. In queste circostanze sarà ancora possibile accedere alla pensione anticipata con 43 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne; sarà anche possibile accedere alla quota 41 con 41 anni di contributi ed il possesso degli altri requisiti richiesti.

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