Pensioni, da Quota 103 a Opzione Donna le novità per il 2023

Pensioni, parte il tavolo Governo Sindacati. Le ultime novità

La valutazione sul numero di coloro che andranno in pensione anticipata il prossimo anno, grazie alle misure di transizione previste dalla Legge di Bilancio 2023, è di circa 64.000 unità. Come spiega il sito tg24.sky.it, oltre i due terzi dovrebbero rientrare nella nuova Quota 103, per la quale è ipotizzata una platea potenziale di 41.100 persone. Altre 20.000 dovrebbero essere alimentate dalla proroga per dodici mesi dell’Ape sociale con gli attuali requisiti. Opzione Donna, con le nuove limitazioni previste per il prossimo anno, dovrebbe attestarsi a 2.900 pensionamenti anticipati delle lavoratrici.

Una proroga secca del sistema attuale!

Tuttavia l’esecutivo Meloni starebbe ancora valutando la possibilità di una proroga secca del sistema corrente, ovvero uscite con 58 anni, 59 per le lavoratrici autonome, e 35 anni di versamenti, facendo eventualmente leva sul decreto Milleproroghe. La legge di Bilancio fa scattare anche il nuovo meccanismo di rivalutazione a sei fasce, con una stretta sui trattamenti di importo superiore alle quattro volte il minimo e l’indicizzazione maggiorata per le “minime”, che arrivano a circa 570 euro (600 mensili per gli over 75). Viene poi confermata la perequazione piena per i trattamenti fino a quattro volte il minimo (2.101 euro lordi al mese). Attenuato poi il taglio su quelli fino a 5 volte il minimo (2.626 euro), con l’indicizzazione che lievita all’85% dall’80% previsto in origine. Viene infine rafforzata la stretta sugli assegni con importi superiori: la rivalutazione passa dal 55% al 53% tra 5 e 6 volte il minimo (3.150 euro mensili); da 50% a 47% tra 6 e 8 volte il minimo (4.200 euro); da 40% a 37% tra 8 e 10 volte il minimo (5.250 euro) e da 35% a 32% negli assegni oltre le 10 volte il minimo.

Chi può usare Quota 103!

Per quanto riguarda Quota 103, potrà essere usata dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 da chi matura  62 anni d’età e 41 anni di versamenti. Fino al raggiungimento della soglia di vecchiaia il trattamento con Quota 103 non sarà cumulabile con altro reddito da lavoro, ad esclusione di quello autonomo “occasionale” non oltre i 5.000 euro. La manovra prevede che l’importo della pensione non potrà comunque superare il livello pari a cinque volte il minimo. Chi è dotato dei requisiti per il pensionamento tramite Quota 103, può anche scegliere un rinvio beneficiando del cosiddetto Bonus Maroni, un incentivo che corrisponderà al trasferimento direttamente nello stipendio della quota di contributi a carico del lavoratore dipendente (circa il 9,19%).

Opzione Donna e Ape Sociale!

A partire dal 1° gennaio 2023 Opzione Donna sarà accessibile con 60 anni d’età, ma solo alle lavoratrici che siano in possesso di specifici requisiti come assistenza al coniuge o a un parente di primo grado convivente con handicap grave; invalidità civile uguale o superiore al 74%; lavoratrici licenziate o dipendenti da imprese per le quali è attivo un tavolo per la gestione della crisi aziendale. Ancora a proposito di Opzione Donna è previsto l’abbassamento della soglia anagrafica di un anno per le lavoratrici con un figlio (uscita a 59 anni) e di due anni per quello con due o più figli (uscita a 58 anni). Nel 2023 resterà attiva l’Ape sociale che, con gli attuali requisiti, potrà essere utilizzata dai lavoratori in particolare difficoltà, come disoccupati di lungo corso, caregiver o invalidi civili.

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