Pensioni con Quota 100: divieto di cumulo di lavoro e pensione

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Alberto Brambilla, presidente del Centro Studi e Ricerche Itinerari Previdenziali, ha spiegato perché sarebbe sbagliato non poter cumulare la pensione con un reddito da lavoro, andando in pensione con Quota 100. In un articolo sul Corriere, Brambilla ha osservato: “Oggi i maschi vivono in media fino a 81 anni circa e le femmine 85 anni. È evidente quindi da questi pochi dati che le età di pensionamento devono adeguarsi all’allungamento della vita e, come accade già in molti Paesi, spesso si lavora anche quando si è in pensione (invecchiamento attivo)”

“In Italia”, ha proseguito, “su 16 milioni di pensionati oltre 1 milione lavorano e, con il cumulo dei redditi da pensione e lavoro, si pagano da loro stessi la loro pensione senza quasi gravare sulle finanze pubbliche; fossero 2 milioni, magari opportunamente incentivati, il vantaggio per le casse pubbliche sarebbe notevole. Ma il “comune sentire” crede alla “narrazione” (purtroppo una delle tante) che un lavoratore maturo “ruba” il posto a un giovane e quindi deve essere espulso dal mercato del lavoro perché così ogni nuovo pensionato produrrà un posto per un giovane”. Brambilla ha precisato che “non esiste alcuno studio che avalli questa fantasiosa narrazione”, ma che “esiste, invece, una serie di dati Eurostat che comprovano il contrario: noi solo la Grecia”.

Quota 100 ed il divieto di cumulo.

Secondo il professore Brambilla il divieto di cumulo è un “istituto che ha generato una montagna di lavoro nero e che con molta fatica siamo (il nostro governo 2001-2006) riusciti ad eliminare a decorrere dal 2010”. Per ridurre l’impatto di Quota 100 sulla sostenibilità del sistema previdenziale, secondo Brambilla, non si è scelto di utilizzare una soluzione tecnica: “vai prima in pensione quindi ricevi l’assegno per più anni e quindi è giusto che tale pensione sia più bassa”. “No! Soluzione geniale: se vai prima in pensione non hai più il diritto di lavorare; devi stare in panchina al parco perché c’e il divieto di cumulo tra redditi da lavoro e da pensione”.

“Una decisione avvilente, umiliante per quei tanti maturi che vorrebbero, come accade in tutto il mondo, un invecchiamento attivo, magari facendo un lavoro diverso che piace di più e che genera beneficio fisico e psicologico”, ha osservato.

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