Pensioni, ultime news: Brambilla propone una nuova Riforma!

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Bisogna eliminare l’indicizzazione sulle pensioni anticipate, basate sull’anzianità contributiva e non sull’età: questo è il parere dell’economista Alberto Brambilla, presidente di Itinerari Previdenziali, anche perché «non esiste al mondo un sistema previdenziale che indicizza l’anzianità di servizio». Oltre a ciò, flessibilità in uscita a 64 anni di età, con 37-38 anni di contributi, senza meccanismi di penalizzazione.

Intervistato da PMI.it a margine della presentazione del report sugli investitori istituzionali italiani, l’economista fa una premessa: «le proposte che vedo dovrebbero essere più meditate, anche perché si parla di riformare una riforma che è stata fatta nove anni fa, e che ovviamente ha dimostrato di non funzionare bene, se no non avremmo fatto otto sanatorie, l’anticipo pensionistico, l’APe Social, Opzione Donna, le pensioni per i lavoratori precoci e per i lavori gravosi, (definizione di cui peraltro non c’è traccia nella letteratura giuslavoristica o medica). Una giungla di norme per non toccare la Riforma Fornero».

«Necessaria una nuova Riforma»!

«Poi è arrivata Quota 100, che però non è una soluzione perché è temporanea», essendo una misura sperimentale prevista per tre anni, fino al 2021. Dunque, è necessario fare una nuova Riforma, anche per evitare il famoso scalone: a fine 2021 scade la Quota 100 che consente di ritirarsi a 62 anni, quindi nel 2022 tornerebbero necessari 67 anni per andare in pensione.

Le proposte di Brambilla!

In sintesi, la proposta di Brambilla consiste nel lasciare intatta la pensione di vecchiaia, introdurre una pensione di anzianità a 64 anni con 37 o 38 anni di contributi, eliminare l’aspettativa di vita per la pensione anticipata, tutelare con il fondo esuberi i lavoratori svantaggiati.

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