Sono in arrivo le tredicesime per lavoratori e pensionati italiani. Oltre alle tredicesime su stipendi e trattamenti pensionistici sarà assegnato un bonus tredicesima alle pensioni, cioè un importo aggiuntivo di 154,94 euro che una parte dei pensionati troveranno nel cedolino di dicembre. Non tutti i trattamenti pensionistici, tuttavia, otterranno tale incentivo, essendo un’agevolazione specifica e valida soltanto per certe pensioni, in accordo con determinati limiti di reddito.
Il bonus non costituisce reddito!
Il bonus tredicesima non subirà modifiche, e dunque non sarà considerato nell’incremento uguale allo 0,8%, previsto col conguaglio di rivalutazione anticipato e volto a salvaguardare il potere di acquisto. In altri termini questo importo non sarà rivalutato, a differenza di pensioni e tredicesima. Oltre a ciò, il bonus non costituisce reddito, né ai fini fiscali né previdenziali e assistenziali. Ne consegue che non è sottoposto a tassazione e non ha rilievo ai fini dell’Isee.
A chi spetta il contributo!
Il bonus varrà per i titolari di uno o più trattamenti pensionistici a carico dell’assicurazione generale obbligatoria o delle forme sostitutive, esclusive ed esonerative della stessa e ai titolari di forme pensionistiche obbligatorie gestite dagli enti privatizzati di cui al d.lgs 509/1994. Sono d’altra parte esclusi coloro che incassano trattamenti assistenziali, come l’invalidità civile, e i titolari di pensioni dei dipendenti degli enti creditizi, dei dirigenti d’azienda e di trattamenti non aventi natura di pensione. Dal punto di vista dei limiti reddituali, l’importo della pensione lorda annua non deve oltrepassare quello della pensione minima o trattamento minimo annuo del Fondo pensioni lavoratori dipendenti, nel 2023 pari a 7.327,32 euro.