Pensioni, Boeri: con l’introduzione di quota 100 e quota 41 si ridurrebbe l’occupazione

Pensioni, Boeri: la quota 100 per superare la Fornero aumenta la spesa pensionistica

Riforma delle pensioni, ultime novità. Il presidente Inps, Tito Boeri ha dichiarato che l’introduzione della Quota 100 e Quota 41 per superare la Legge Fornero ridurrebbe anche l’occupazione.

Riforma pensioni: gli effetti della quota 100 su lavoro secondo il presidente del l’Inps.

La “Quota 100”, proposta dall’esecutivo, prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.

Secondo Tito Boeri, il primo effetto della riforma delle pensioni targata M5s-Lega, sarebbe che il numero dei pensionati crescerebbe notevolmente. Ma sono i numeri a preoccupare il presidente dell’Inps che alla Camera dei Deputati ha presentato una stima relativa all’impatto della proposta di governo.

Tito Boeri, ha dichiarato che ripristinando le pensioni di anzianità con quota 100 o 41 anni di contributi si avrebbero subito circa 750mila pensionati in più con un costo, nella versione ‘pura’ fino a 20 miliardi all’anno.

Un’altro effetto a preoccupare il numero uno dell’Inps, Tito Boeri, è che con l’introduzione di Quota 41 e Quota 100 si ridurrebbe anche l’occupazione. Un punto di vista il suo, ovviamente, opposto a quello dei partiti di maggioranza, che hanno sostenuto il contrario, ovvero che anticipare l’età della pensione servirebbe a far posto ai giovani.

Secondo Tito Boeri, invece, ogni abbassamento dell’età pensionabile comporta anche riduzione dell’occupazione perché il prelievo contributivo aumenta e il lavoro costa di più. Poi il presidente dell’Inps haricordato come l’esperienza degli ultimi anni abbia dimostrato una relazione con l’occupazione molto sensibile a variazioni del cuneo fiscale e contributivo.

Il numero uno dell’Inps, ha sottolineato che si avranno non solo più pensionati, ma anche meno lavoratori, ciascuno dei quali con un fardello ben più pesante sulle proprie spalle. Poi ha spiegato come ripristinare le pensioni d’anzianità significherebbe ridurre il reddito netto dei lavoratori.

Il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha poi detto che in un sistema pensionistico a ripartizione, i contributi di chi lavora servono ogni anno a pagare le pensioni di chi si è ritirato dalla vita attiva.

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