Pensioni, approvato il decreto legislativo Savona-Di Maio: ecco cosa cambia

Pensioni, approvato il decreto legislativo Savona-Di Maio: ecco cosa cambia

Via libera al decreto proposto da Savona e Di Maio. Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo proposto dal ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona, e dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio sulla previdenza complementare.

Approvato il decreto legislativo sulle pensioni proposto da Savona e Di Maio: ecco cosa cambia.

Il decreto legislativo, che ha ricevuto il via libera da parte del consiglio dei ministri afferma che il termine di partecipazione alle forme pensionistiche complementari viene ridotto da cinque a tre anni.

Tale provvedimento va ad integrare la normativa in vigore, il decreto legislativo 5 dicembre 2005, n.252, recante la Disciplina delle forme pensionistiche complementari.

Il termine di partecipazione alle forme pensionistiche complementari ridotto a tre anni per i lavoratori il cui rapporto di lavoro in corso cessa per motivi indipendenti dall’acquisizione del diritto ad una pensione complementare e che si spostino tra Stati membri dell’Unione europea.

Inoltre, il decreto legislativo approvato, prevede il mantenimento della posizione individuale maturata presso la forma pensionistica complementare e il trasferimento ad altra forma pensionistica ove vengano meno i requisiti di partecipazione alla forma pensionistica complementare, nonché gli obblighi di informazione nei confronti degli iscritti attivi con riferimento ai diritti pensionistici complementari.

Pensioni: superamento della legge Fornero e introduzione della Quota 100 entro l’anno.

L’obiettivo del Governo è di superare la Legge Fornero con l’introduzione della Quota 100, quota 41 e la proroga del regime sperimentale di Opzione Donna. Il vice premier Matteo Salvini ha dichiarato che l’esecutivo si metterà al lavoro nei prossimi mesi per introdurre la quota 100.

La Quota 100 prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.

L’obiettivo della riforma è di reintrodurre maggiori elementi di flessibilità nel sistema previdenziale, in quanto la legge Fornero aveva abolito il vecchio sistema delle quote. Il nodo da sciogliere per questa revisione della legge Fornero sono le coperture pubbliche.

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