Pensioni anticipate, Quota 100: molte le domande respinte

Approvato il bilancio preventivo 2018 dell’Inps

Domenico Cosentino, presidente del patronato INAPI, ha analizzato i dati relativi alle domande per le pensioni anticipate in regime di Quota 100, mettendoli in relazione con la percentuale delle istanze respinte. “L’Inps aggiorna i dati sulle istanze relative alla quota 100 e oltre al boom delle domande, si evidenzia che ad oggi già il 18.13% di quelle verificate sono state rifiutate. Già perché l’Inps ha accolto tutte le richieste, riservandosi il diritto di verificarne i requisiti in seconda battuta“, ha osservato Cosentino in un post.

“Cosa sta accadendo in queste ore? Esattamente quello che avevamo immaginato, ossia che bisognerà stare a vedere quante delle 116 mila istanze presentate corrisponderanno poi a reali pensionamenti e quanti invece, dopo i controlli da parte dell’ente di previdenza resteranno con in mano ‘un pugno di mosche’. Ora non vogliamo considerarci veggenti, ma semplicemente realistici i nostri timori, purtroppo, si sono avverati”, ha aggiunto.

Possibili contenziosi

“Di questo sono allarmato ancor più, ipotizziamo che ho presentato domanda asserendo un licenziamento al 31 marzo e in ragione di ciò l’istituto mi ha erogato il beneficio pensionistico, a maggio lo stesso istituto si accorge, dopo aver deciso finalmente di controllare se ho o meno i requisiti per accedere alla pensione, che non ne ho diritto e quindi mi blocca il pagamento, si crea un debito si avvia contenzioso ecc”, ha osservato il presidente del patronato INAPI

“La fretta è cattiva consigliera”

“Io dico, non tanto per fare polemica quanto perché resto basito dal sistema scelto che ha privilegiato la fretta, che come sempre è cattiva consigliera, anziché il raziocinio: Non era più semplice e lineare evitare questa corsa contro il tempo dettata da mere ragioni politiche e verificare la reale corrispondenza di quanto dichiarato in domanda? Giunti a questo punto sinceramente non solo come Presidente di patronato, ma anche calandomi nei panni dei lavoratori, asserisco con convinzione che:” Siamo un po’ stanchi di questa continua propaganda e vorremmo si pensasse, davvero per una volta, al bene dei cittadini”, ha puntualizzato Cosentino.

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