Pensioni anticipate: le ultime novità sull’Ape sociale

Pensioni d'invalidità e invalidità previdenziali 2018: l'analisi di Itinerari previdenziali

Il DDL Bilancio 2020 prevede ben poche novità in materia previdenziale ,con interventi ben lontani da potersi definire una “vera”riforma delle pensioni. L’Art. 56 “Disposizioni in materia di Ape sociale, commissione gravosi e commissione spesa previdenziale”, prevede la proroga dell’Ape sociale:” All’articolo l, comma 179, della legge Il dicembre 2016, n. 232, le parole “31 dicembre 2019” sono sostituite dalle seguenti: “31 dicembre 2020“.

Conseguentemente, l’autorizzazione di spesa di cui al comma 186 del medesimo articolo l della citata legge n. 232 del 2016 è incrementata di 108 milioni di euro per l’anno 2020, 218,7 milioni di euro per l’anno 2021, 184,6 milioni di euro per l’anno 2022, 124,4 milioni di euro per l’anno 2023, 57,1 milioni di euro per l’anno 2024 e 2,2 milioni di euro per l’anno 2025. Le disposizioni di cui al secondo e terzo periodo del comma 165, dell’articolo l della legge n. 205 del 2017 si applicano anche con riferimento ai soggetti che verranno a trovarsi nelle condizioni indicate nel corso dell’anno 2020″.

Anticipo pensionistico sociale (Ape sociale)

L’Ape sociale è  una misura sperimentale in vigore dal 1° maggio 2017 al 31 dicembre 2019 e consiste in una prestazione a carico della fiscalità generale, erogata dall’Inps, per agevolare il passaggio verso il pensionamento dei soggetti svantaggiati o in condizioni di disagio (disoccupati, invalidi civili al 74%, coloro che assistono  familiari con handicap, addetti a lavori gravosi), istituita della Legge di bilancio 2017 (articolo 1, commi da 179 a 186) e soggetta a limiti di spesa. Ne possono usufruire coloro che abbiano compiuto 63 anni di età e 30 o 36 anni di anzianità contributiva a seconda della situazione soggettiva e che non siano già titolari di pensione diretta.La prestazione è erogata fino al raggiungimento dell’età prevista per la pensione di vecchiaia o al conseguimento di altro trattamento pensionistico anticipato.

Domande per l’Ape sociale al 30 giugno 2019

Fino al 30 giugno 2019 le domande pervenute per l’accesso all’Ape sociale da lavoratori disoccupati sono state 72.587, pari a 65,5% delle 110.831 totali. Le domande accolte, nello stesso periodo, sempre con riferimento ai lavoratori disoccupati, sono 31.801 pari a 43,8 % di quelle pervenute a tale titolo.
Le domande pervenute dai lavoratori con riconoscimento di invalidità civile di grado almeno pari al 74% e che assistono familiari con handicap in situazione di gravità sono risultate 24.106 pari a 21,8% del
totale e di queste quelle accolte sono state 14.355, pari a 59,5%. Per quanto riguarda i lavori gravosi, delle 14.138 domande pervenute a tale titolo, solo 4.370 sono state
accolte, pari a 30,9%.

Spesa prevista per l’Ape Sociale e risparmi

Nel Rendiconto sociale 2018, l’Inps precisa che la spesa preventivata  per questa prestazione è di 2.216 milioni di euro per il periodo 2017-2024 e risulta contenuta rispetto agli stanziamenti previsti per gli stessi anni pari a 2.611 milioni di euro. Si legge nel dossier: “La spesa media pro-capite per assicurare l’accompagnamento alla pensione di un disoccupato, per un tempo stimato di 41 mesi, è di 44.906 euro, con una indennità media mensile di 1.095 euro. Gli oneri per le altre tre categorie di beneficiari risultano più contenuti ed in particolare, un onere
medio pro-capite di 41.703 euro per i lavoratori con invalidità civile al 74% con indennità media pro- capite di 970 euro, un onere medio di 41.262 euro per lavoratori che assistono persone con handicap con una indennità mensile pro-capite di 938 euro ed, infine, 38.298 euro medio pro-capite per i lavori gravosi con una indennità mensile di 912 euro”.

L’Ente previdenziale sottolinea:”Si evidenzia, infine, come gli stanziamenti previsti dal Bilancio dello Stato siano rimasti inutilizzati in maniera significativa. Nel 2018, non sono stati spesi 197 milioni di euro, mentre nel 2019 si prevede un avanzo di 52 milioni di euro. In particolare, questi residui possono consentire una proroga ed un miglioramento di questo importante strumento di tutela“.

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