Pensioni anticipate: è scaduta l’Ape sociale

Riforma pensioni: le proposte di Itinerari Previdenziali

La scadenza naturale dell’Ape sociale, dispositivo per le pensioni anticipate con onere a carico delle Stato,è fissata per oggi, 31 dicembre 2018. Il Governo si è detto deciso  a prorogare la misura mediante il decreto legge che introdurrà Quota 100, quindi entro un paio di settimane. Per evitare un vuoto normativo il decreto dovrebbe essere retroattivo al 1° gennaio 2019.

In attesa di conoscere il destino dell’Ape sociale, proponiamo l’intervento di ieri dell’On. Carla Cantone a sostegno dell’ordine del giorno a sua prima firma, presentato alla Camera a sostegno della proroga dell’Ape sociale, poi respinto dall’Aula. L’odg è stato votato con il parere contrario del Governo. “Con questo ordine del giorno vi chiedo queste cose. Capisco che ne tenete conto, però il 1° gennaio è fra due giorni: che cosa gli dite? Che aspettate “quota 100”? Quando la fate? Come la fate? Pensate a loro, questo vuol dire l’ordine del giorno, non altro”, ha sottolineato Cantone nel suo discorso.

L’intervento in Aula di Carla Cantore

“Presidente, sappiamo tutti che domani è il 31 dicembre, finisce il 2018. Finisce il 2018, con un 2019 con lavori usuranti, lavoratori disoccupati e le persone che si occupano dei disabili che non potranno avere a disposizione l’Ape sociale. Vi aggiungo che l’Ape sociale, che manda fuori dal lavoro in anticipo molta gente, molte persone, è un inizio di cambiamento della “legge Fornero”.

Quando il Ministro Fornero presentò la sua proposta, se ricordate, si mise a piangere. Ve lo ricordate? Voi, invece, se non fate la proroga come previsto dall’ordine del giorno, farete piangere i lavoratori usuranti, i lavoratori disoccupati, i figli di questi lavoratori . Nell’ordine del giorno chiediamo la proroga, voi dite: la risolviamo con “quota 100”. Voglio vederla “quota 100”, prima di mollare l’APE sociale! Lo capite o no che, dal 1° gennaio, questi saranno davvero preoccupati e disperati?”.

Proroga e rivalutazione

“Già che ci sono, aggiungo che fate piangere non solo quei lavoratori, che sono angosciati, ma l’angoscia sta anche nei pen-sio-na-ti, perché non volete applicare la legge n. 388 per la rivalutazione, semplicemente perché fa parte di un accordo fatto nel 2016 con il sindacato. Quella è vera rivalutazione! Ripensateci! Proroga e rivalutazione”.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore