Pensioni anticipate con l’isopensione. Tutte le novità

Pensioni anticipate con l'isopensione. Tutte le novità!

Pensioni anticipate 2018: l’isopensione. Una delle possibilità che ha un lavoratore per andare in pensione anticipatamente è quella dell’isopensione. Tale misura è stata introdotta  con l’art. 4 della legge n. 92 del 28 giugno 2012 (Legge Fornero), allo scopo di favorire il turnover nelle aziende. Per poter utilizzare l’isopensione occorre lavorare in un’azienda che impieghi mediamente più’ di quindici dipendenti.

Nei casi di eccedenza di personale, si può favorire l’esodo dei lavoratori più anziani tramite accordi tra i datori di lavoro e le OO. SS. maggiormente rappresentative all’interno dell’azienda utilizzando lo strumento dell’isopensione: il lavoratore accetta di essere collocato a riposo anticipatamente e riceve un assegno da parte del datore di lavoro d’importo pari al trattamento di pensione che gli spetterebbe in base alle regole vigenti, fino al raggiungimento dei requisiti per andare in pensione. L’ex datore di lavoro, inoltre, è tenuto a corrispondere i contributi all’Inps fino al raggiungimento dei requisiti minimi per il pensionamento del lavoratore.

Pensioni anticipate ed isopensione: le novità per il 2018. 

L’articolo 1, comma 160 della legge 2015/2017 (Legge di Bilancio 2018), ha esteso  l’anticipo massimo concesso dall’art. 4 della legge Fornero da quattro a sette anni per il triennio 2018-2020, allo scopo di avere a disposizione misure rinforzate, senza ulteriori oneri per la finanza pubblica ed aggravi sul sistema pensionistico, per affrontare gli impatti occupazionali derivanti dal passaggio dal vecchio al nuovo stato del tessuto produttivo.

Secondo Paolo Pirani, segretario generale dell’Uiltec, l’isopensione è uno strumento che viene poco utilizzato in quanto comporta alti costi per le aziende. Il leader sindacale ha aggiunto che è stato raggiunto un accordo con Federchimica e Farmindustria che prevede la creazione di un fondo presso l’Inps finanziato da tutte le imprese chimico-farmaceutiche. Secondo Pirani, il problema di fondo, però, rimane: bisognerebbe garantire maggiore flessibilità in uscita.

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