Pensioni anticipate: chiarimenti sulla proroga di Opzione donna

Pensioni e Legge di Bilancio 2018: deroga all'innalzamento dell'età pensionabile

Il decreto legge con il quale verranno introdotti Quota 100, il Reddito di cittadinanza ed altre misure sulle pensioni, dovrebbe essere approvato nel corso del prossimo Consiglio dei Ministri. Ad annunciarlo è stato il Premier, Giuseppe Conte, a margine degli Stati Generali dei Consulenti del lavoro. In questi giorni è circolata una bozza del decreto, è stato possibile, quindi, esaminare i dettagli di alcune delle misure che entreranno in vigore.

Nel documento è presente un provvedimento riservato al pensionamento anticipato per le donne. Negli ultimi mesi il Governo ha più volte annunciato che avrebbe predisposto la proroga di Opzione donna ed il nuovo strumento contenuto nella bozza viene chiamato, appunto, “Opzione donna”. Sono circolate più versioni rimaneggiato dello stesso provvedimento. Di seguito proponiamo l’ultima versione di Opzione donna contenuta nella bozza del decreto legge.

Opzione donna (l’art.16 della bozza del DL. 87)

Si legge al comma 1: “Il diritto al trattamento pensionistico anticipato è riconosciuto nei confronti delle lavoratrici che entro il 31 dicembre 2018 abbiano maturato un’anzianità contributiva pari o superiore a  35 anni ed un’età anagrafica pari o superiore a 58 anni per le lavoratrici dipendenti e a 59 anni per le lavoratrici autonome secondo le regole di calcolo del sistema contributivo previste dal decreto legislativo del 30 aprile 1997, n. 180. Il predetto requisito di età anagrafica non è adeguato, agli incrementi alla speranza di vita, di cui all’articolo 12 del decreto legge 31 maggio 2010, n.78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio, n.122, e successive modificazioni”.

I chiarimenti di Orietta Armiliato sulla proroga di Opzione donna

A chiarire lo “stato dell’arte” della proroga di Opzione donna ci ha pensato Orietta Armiliato, amministratrice del Comitato Opzione Donna Social. “La bozza indica età 58 (59 autonome) e 35 contributi e le conferme ricevute da fonti autorevoli ed accreditate, convalidano che è questo quello che intende il governo ovvero senza dover considerare nessun ulteriore addizionale; ed il tutto, maturato al 31.12.2018 come da ULTIMA BOZZA che quindi, essendo tale, al momento è da considerarsi in attesa di formalizzazione”, ha precisato in un post.

Opzione donna ed aspettativa di vita

Armiliato ha fornito spiegazioni a proposito dei  5 mesi addizionali dell’aspettativa di vita previsti per l’esercizio in corso, nonché sui termini della decorrenza e/o validità della proroga. “Se si aggiungessero i 5 mesi di adv, l’esecutivo si esporrebbe a ricorsi immediati poiché questi, come da dettato di legge, decorrono dal 1 Gennaio 2019 e dunque è chiaro che il termine del 2018 non possa essere inficiato da un qualcosa che arriverà in futuro“, ha affermato.

Ed inoltre: “Se il limite di proroga contempla la scadenza al 31.12.2018, l’anno 2019 è assolutamente ininfluente rispetto alla cristallizzazione del diritto, ragione per la quale il diritto a fruizione dopo essere maturato, non può essere limitato nel tempo pena incorrere nel dettato della nostra costituzione che garantisce il diritto soggettivo in virtù dell’art 38 -2 comma. Dopodiché, solo il decreto vagliato e sottoscritto dal Cdm potrà sancire o variare il tutto, in attesa del passaggio alle camere”.

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