Sta per passare il decreto per l’anticipo della liquidazione cui hanno diritto i lavoratori statali in uscita dal lavoro con la pensione anticipata, di vecchiaia o con Quota 100. Come spiega il sito quifinanza.it, il meccanismo permetterà ai dipendenti del pubblico impiego di farsi anticipare in banca la somma della liquidazione fino a 45.000 euro, sia nel caso di trattamento di fine rapporto (Tfr) che in quello di fine servizio (Tfs).
Annunciato dalla ministra della Pubblica amministrazione Fabiana Dadone, il decreto entrerà in vigore entro pochi giorni. In seguito dovrà essere messa a punto la convenzione con le banche, il cui tasso di interesse non dovrebbe superare il 2%, dopodiché gli interessati potranno andare presso un istituto bancario per avviare la procedura. Il provvedimento consentirà di abbreviare il pagamento del Tfr o del Tfs, come previsto dal decreto numero 4 del gennaio 2019.
La certificazione del diritto alla liquidazione
In un primo tempo l’importo era di 30.000 euro, poi è stato poi portato a 45.000, e potrà essere incassato mediante la procedura spiegata nel decreto stesso: l’adempimento più importante consiste nell’ottenere dall’ente erogatore della liquidazione – in genere l’INPS – la certificazione del diritto alla liquidazione, secondo l’importo diminuito degli eventuali anticipi già percepiti. “Chi accede alla pensione con Quota 100 deve poi procurarsi una certificazione specifica legata alla data in cui sarebbe scattato il diritto alla pensione con le regole ordinarie”.
