Ormai Quota 100 si avvia verso la fine al termine del 2021. Mentre il Governo Draghi, con l’ultima bozza del Recovery Plan, pare voler accantonare la riforma varata dal governo Conte I, prende quota in queste ore l’ipotesi che la misura possa essere sostituita da quella che gli addetti ai lavori chiamano Quota 102. Come spiega il sito Adnkronos, anche in questo caso, come per Quota 100, è richiesto il raggiungimento della quota con paletti fissati per età e contributi: 38 anni di contributi ed almeno 64 anni di età.
Ne consegue che la platea dei destinatari, rispetto alla riforma voluta dal governo gialloverde, andrebbe a restringersi, con un anticipo di soli tre anni al posto dei cinque permessi da Quota 100. Fonti del ministero dell’Economia confermano che è un progetto su cui si sta ragionando, assieme alla possibilità di prevedere degli sconti contributivi per le categorie più svantaggiate.
Un cambiamento che era nell’aria!
La decisione di non prorogare il tipo di pensionamento anticipato introdotto nel 2019 sperimentalmente per tre anni, era nell’aria, ed è arrivata la conferma nella bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza elaborato dal Governo e arrivato oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri. “In tema di pensioni – si legge – la fase transitoria di applicazione della cosiddetta Quota 100 terminerà a fine anno e sarà sostituita da misure mirate a categorie con mansioni logoranti“.