Pensioni 2018: l’Europa e le riforme del sistema previdenziale

Pensioni e Legge di Bilancio 2018: deroga all'innalzamento dell'età pensionabile

Le riforme previdenziali e l’Europa. L’europarlamentare del Movimento Cinque Stelle Marco Valli, ha segnalato, mediante un comunicato stampa, che la Commissione europea ha presentato nel suo bilancio per il 2019 la richiesta di un aumento del 6% nella voce pensioni interne.

Per Valli è assurdo che mettere a regime i conti dei Paesi che si trovano a sud dell’Europa siano state imposte delle riforme che comportano un regime di austerità e sacrificio nel sistema previdenziale, del tutto analogo a quello della legge Fornero e, nel contempo, non siano previste gestioni responsabili per il sistema previdenziale delle istituzioni europee che siano  linea con i sacrifici imposti ai cittadini nelle raccomandazioni relative ad ogni Paese, presentate, anch’esse in questi giorni.

Il grillino ha sottolineato, inoltre, che le pensioni privilegio dei deputati del Parlamento europeo non prevedono contributi e che è stata respinta nel passato la proposta di risoluzione del Movimento 5 Stelle Europa di equipararle a quelle dei cittadini con un sistema contributivo e senza privilegi.

Moody’s ha ha posto sotto revisione per un downgrade il merito di credito dell’Italia.

L’agenzia di rating ha posto sotto revisione per un downgrade il merito di credito dell’Italia, attualmente a Baa2, a seguito dell’accordo politico raggiunto dal Movimento Cinque Stelle e la Lega. L’Italia è  sotto esame per il rischio che il nuovo accordo di governo tra le due forze politiche possa provocare un indebolimento della forza fiscale dell’Italia e per l’impatto che potrebbero avere le riforme indicate nel contratto di governo, per le quali non è stata indicata la provenienza delle coperture necessarie.

Un’attenzione particolare sarà rivolta al possibile sovvertimento delle precedenti riforme, come la riforma delle pensioni del 2011. Secondo Moody’s una riduzione più generalizzata dell’età pensionabile avrebbe un impatto decisamente più rilevante sulla sostenibilità del sistema pensionistico, tenuto conto che e l’Italia spende già quasi il 16% del PIL per le pensioni.

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