Pensioni 2018: la sostenibilità di Ape e Rita secondo Manageritalia

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Pensioni 2018: è possibile abrogare la legge Fornero?  Si è svolto ieri un incontro formativo promosso da Manageritalia e dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro sugli ultimi strumenti per l’accesso alla pensione anticipata: Ape e Rita. Nel meeting si è discusso anche di sostenibilità del sistema previdenziale e modifiche alla legge Fornero. Guido Carella, presidente di Manageritalia, intervistato da Adnkronos, ha sottolineato l’importanza degli indici demografici, da non trascurare quando si progettano riforme del sistema previdenziale. Carella ha osservato che nel prossimo decennio nel nostro Paese si assisterà ad un progressivo innalzamento dell’età della popolazione e che quasi un terzo degli italiani avranno un’età superiore a sessant’anni.

A questo elemento, per Carella, va aggiunto un altro dato preoccupante: la scarsa natalità registrata negli ultimi anni. Ne segue un quadro della sostenibilità del sistema pensionistico nel medio e lungo periodo decisamente critico. Il presidente di Manageritalia è fermamente convinto, quindi, della necessità di mantenere intatto l’impianto della legge Fornero e, ove possibile, rafforzarlo, per rendere sostenibile la spesa previdenziale nei prossimi 15-20 anni. Carella ritiene che toccare la legge Fornero sarebbe “un disastro”.

Pensioni anticipate: la sostenibilità di Ape e Rita secondo Manageritalia. 

Nell’ambito del incontro promosso da Manageritalia e dalla Fondazione studi dei consulenti del lavoro, Mario Mantovani, vicepresidente di Manageritalia, ha chiarito quale importanza rivestono nel panorama previdenziale l’Ape e la Rita. Tali strumenti, per Mantovani, svolgono una triplice funzione: consentono la flessibilità in uscita, offrono la garanzia della sostenibilità del sistema previdenziale e, cosa non meno importante, danno la possibilità alle persone di pianificare il proprio futuro.

Ape e Rita, ha precisato Mantovani, sono dei “tentativi” di offrire ai lavoratori la flessibilità in uscita dal mondo produttivo, la cui efficacia andrà valuta nei prossimi anni, a giudicare dal successo che riscuoteranno. In ogni caso, il rischio da non correre, ha precisato, è quello di precipitare in situazioni di insostenibilità previdenziale.

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