Pensione anticipata a quota 100: ipotesi uscita 2019, rinvio pensioni quota 41

Pensione anticipata a quota 100: ipotesi uscita 2019, rinvio pensioni quota 41

Pensioni, le ultime novità. La nuova misura a cui punta il nuovo governo Lega-M5S guidato dal premier Giuseppe Conte è il superamento della Legge Fornero attraverso l’introduzione della Quota 100, quota 41 e la proroga di opzione Donna. 

La “Quota 100” prevede l’uscita dal mondo del lavoro quando la somma fra età anagrafica e contributi annui versati al fisco raggiunge il valore 100, con un limite minimo a 64 anni e 36 di contributi.

Pensione anticipata a quota 100: ipotesi uscita 2019 e rinvio delle pensioni quota 41.

Il quotidiano economico ilSole24ore ha ipotizzato che le pensioni con quota 100 potrebbero essere operative a partire da gennaio del 2019, mentre per la quota 41 dei contribuenti precoci occorrerà attendere ulteriormente.

Secondo Il Sole 24 Ore, il numero dei contribuenti privati e statali di età compresa tra i 60 ed i 64 anni, saranno i primi a poter sperimentare la pensione anticipata a quota 100, e dovranno avere almeno 36 anni di contributi per ottenere l’anticipo massimo.

Invece, un numero di anni di contributi inferiore implicherebbe la maturazione di almeno 65 anni di età, andando in questo modo ad azzerare progressivamente i benefici dell’uscita anticipata rispetto alla pensione di vecchiaia.

Secondo i calcoli stimati da Il Sole 24 Ore, i contribuenti prossimi all’uscita con l’eventuale quota 100 sarebbero fino ad un milione e la quota 100 se dovesse debuttare da gennaio 2019 potrebbe mandare in pensione anticipata fino a 300 mila lavoratori.

L’obiettivo della riforma è di reintrodurre maggiori elementi di flessibilità nel sistema previdenziale, in quanto la legge Fornero aveva abolito il vecchio sistema delle quote. Il nodo da sciogliere per questa revisione della legge Fornero sono le coperture pubbliche.

Soltanto per l’avvio della riforma delle pensioni in Legge di Bilancio 2019 serviranno ben 5 miliardi di spesa all’anno. Numeri ben diversi quelli stimati da Tito Boeri, presidente Inps che, per il superamento della riforma Fornero attraverso quota 100 tra età e contributi o con 41 anni di contributi a qualunque età prevede ha parlato di costi superiori di ben quattro volte superiori.

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