Pensione anticipata a 62 anni, la nuova proposta a partire dal 2019!

Pensioni: con la quota 100 possibili decurtazioni a danno di docenti e Ata

Pensione anticipata a 62 anni, è la nuova proposta al vaglio dal Governo. Ricordiamo infatti che tra le novità che il Governo si appresta ad inserire nella prossima Legge di Bilancio c’è anche la Riforma delle Pensioni, che prevede un confronto con le sigle sindacali, tra cui la Cgil.

La Cgil ha presentato alcuni dubbi sulla quota 100, che consisterebbe nel raggiungimento dell’età pensionistica a 64 anni e dopo 36 di contributi. La quota 100 inoltre ribadisce il diritto alla pensione per tutti e propone una pensione anticipata a 62 anni.

La nuova proposta del Governo: la pensione anticipata.

La richiesta della Cgil è di definire una riforma organica della previdenza, che superi strutturalmente la legge Monti-Fornero, una riforma previdenziale sostenibile ed equa, per tutte le generazioni. Per il sindacato non sono sufficienti i parziali aggiustamenti anticipati dal Governo.

Per Roberto Ghiselli, il segretario confederale della Cgil, i 41 anni per la pensione di anzianità e quota 100 rappresentano alcuni aspetti importanti del problema, ma non vanno dimenticati anche i temi della flessibilità in uscita, con la possibilità di andare in pensione dopo i 62 anni, il superamento dell’attuale meccanismo che lega l’età di pensione all’aspettativa di vita, e la questione decisiva della pensione contributiva di garanzia per chi, come i più giovani ma non solo, ha una carriera lavorativa discontinua o con bassi contributi, come i part time.

Ghiselli si augura che la Cgil-Cisl-Uil possa avviare al più presto un confronto con la politica su questi temi.

Cosa prevede la pensione Quota 100.

La proposta che negi ultimi giorni era stata anticipata dalla Lega, si basava su una combinazione fissa di 64 anni e 36 di contributi con un tetto alla contribuzione figurativa e una penalità nel calcolo dell’uscita anticipata dei lavoratori con almeno 18 anni di contributi al 1995.

La Quota 100 così configurata non convince, troppi paletti e limitazioni, inoltre lascia fuori le categorie deboli che attualmente rientrano nell’Ape Sociale.

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