Pace fiscale, le ultime novità ad oggi 16 agosto 2018

Pace fiscale, le ultime novità ad oggi 16 agosto 2018

Il piano, riguardo alla cosiddetta Pace fiscale, messo a punto dalla Lega che prevede accertamenti, liti e cartelle è stato consegnato al ministro dell’Economia Giovanni Tria. Sulla base di alcune indiscrezioni sembrerebbe ormai certo che la pace fiscale sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio o nel decreto fiscale ad esso collegato.

Pace fiscale sarà inserita nella prossima Legge di Bilancio?

La pace fiscale presentata dalla Lega non sarà un condono ma uno strumento che possa rilanciare il rapporto tra Fisco e contribuenti. Sul gettito potenziale le stime sono ancora in corso di accertamento e variano a seconda dei dettagli tecnici e delle differenti formule a cui i contribuenti vorranno aderire.

Nei giorni scorsi si è discusso di un gettito di 3,5 miliardi. L’operazione pace fiscale, potrebbe partire dal 2019 con manovra e decreto fiscale collegato. La prima fase riguarderebbe il “pre-accertamento”, ovvero quando il contribuente sa che può aver sbagliato l’adempimento o sa di aver evaso e decide di mettersi in regola. Per farlo potrà versare il 15% sulla parte incrementale delle imposte dirette dovute, nonché l’Iva.

La seconda fase della pace fiscale coinvolgerebbe le liti potenziali, derivanti dai processi verbali di constatazione emessi dalla Guardia di Finanza agli avvisi di accertamento. In questo caso il contribuente si vedrebbe riconosciuta la cancellazione di sanzioni e interessi. La chiusura della sua posizione scatterebbe a seguito dell’accertamento con adesione e in contraddittorio si potrebbe chiudere la querelle.

La fase più articolata è quella del contenzioso. La Lega, prevede una riedizione della rottamazione delle liti tributarie. Si punta a modulare uno sconto forfettario delle somme dovute tenendo conto anche della pronuncia del giudice. In primo grado se il contribuente ha vinto e vuole evitare l’appello potrà chiudere con il 50% della pretesa erariale.

Lo sconto, invece, aumenterà nei due gradi successivi anche fino all’80%. Il caso chi perde in contenzioso o si vede dar ragione solo in parte, non si verseranno sanzioni e interessi e le somme dovute saranno oggetto di conciliazione tra le parti.

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