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Home Fisco e tributi

Pace fiscale: ecco le novità contenute del nuovo testo del decreto fiscale

Dallo stralcio ai grandi evasori, dai tetti per le dichiarazioni integrative alla rottamazione delle mini cartelle, queste sono le novità.

Autore: Mirzia Palmieri
23 Ottobre 2018
- Categoria: Fisco e tributi, News

Dallo stralcio ai grandi evasori, dai tetti per le dichiarazioni integrative alla rottamazione delle mini cartelle, queste sono le novità contenute nel nuovo testo del decreto fiscale. Di seguito vediamo nel dettaglio in cosa consistono queste novità.

Pace fiscale: ecco le novità contenute del nuovo testo del decreto fiscale.

Nel nuovo testo del decreto fiscale 2019, approvato nel Cdm di sabato 20 ottobre 2018, è stata confermata la rottamazione-ter per tutte le cartelle, la cancellazione dei debiti sotto i mille euro, la dichiarazione integrativa per i redditi non dichiarati, due sanatorie ad hoc per le liti e per chi ha avuto solo un verbale di accertamento e il “saldo e stralcio” sulle cartelle di chi ha avuto difficoltà economiche, che non è presente ancora nel dl ma arriverà con un emendamento in Parlamento.

Per quanto riguarda il “saldo e stralcio” sarà consentito un ravvedimento operoso per i piccoli contribuenti in difficoltà economica. In base alla situazione in cui si trovano, i contribuenti potranno pagare da un minimo del 6% a un massimo del 25% del dovuto con un’aliquota intermedia del 10%.

Per le persone fisiche si applicano in base ha un Isee sotto i 15.000 euro, tra 15.000 e 22.000 euro, tra 22.000 e 30.000 euro. Invece, per le società se hanno debiti superiori al 20% del valore della produzione e un indice di liquidità inferiore a 0,3%, tra 0,3 e 0,6%, tra 0,6 e 0,8%.

Per la rottamazione Ter, la cartella  si potrà pagare in 5 anni e 20 rate trimestrali, senza pagare interessi e sanzioni. Questo renderà la nuova sanatoria più conveniente delle vecchie rottamazioni. Vale anche per coloro che hanno aderito alla rottamazione bis, che però dovranno versare le rate previste per quest’anno e potranno diluire quelle da pagare nel 2019. Il modulo per aderire verrà pubblicato sul sito dell’Agenzia delle Entrare.

La dichiarazione integrativa è il cosiddetto condono che riguarda gli importi celati al fisco negli ultimi cinque anni e che consente di adeguare quanto non denunciato al fisco con una integrazione “speciale”, ma non senza paletti.

Infatti, la sanatoria è possibile solo per chi ha già presentato una dichiarazione, e potrà aumentare il valore del reddito al massimo del 30%, con un tetto complessivo di 100 mila euro l’anno. Ciò non vale per chi ha dichiarato meno di 100mila euro che potrà comunque sanare fino a 30mila euro di imponibile non dichiarato. Su questi redditi emersi si paga una tassa del 20%.

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Mirzia Palmieri

Mirzia Palmieri

Blogger appassionata di web, fotografia cinema e cucina. Si interessa di eventi e cultura.
Mail: m.palmieri@diritto.news

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