Opzione Donna: continua il pressing per la proroga della misura

Opzione Donna: continua il pressing per la proroga della misura

Approvato in Consiglio dei Ministri il Documento programmatico di bilancio (Dpb), su cui si baserà lo schema di Legge di Bilancio per il prossimo anno. Tra i capitoli principali c’è quello della riforma delle pensioni. La Manovra dovrebbe contenere una serie di misure in parte già anticipate, come Quota 102, il potenziamento ed estensione di APE Sociale, il rinnovo dell’Opzione Donna.

Opzione Donna: continua la battaglia per la proroga della misura di pensionamento anticipato a favore delle donne

A proposito di Opzione Donna, la scorsa settimana si sono diffusi rumors che davano quasi per certa una mancata proroga dello strumento pensionistico a favore delle lavoratrici dipendenti e autonome che hanno maturato i requisiti. Secondo le stesse fonti sia in cabina di regia che durante il consiglio, diversi ministri avrebbero chiesto di rinnovare la misura.

Paola Viscovich, amministratrice del gruppo Opzione donna: le escluse, dopo aver appreso la notizia si è subito messa in contatto con l’onorevole della Lega Durigon: «Leggo che diversi ministri hanno chiesto la proroga della misura. Ho sentito personalmente l’onorevole Durigon che mi conferma che sarà dura, ha paura che sarà “un bagno di sangue “anche per opzione donna. Lui e la lega faranno di tutto per far prorogare la misura. Spero che tutto il Governo appoggi la richiesta della Lega, come spero che anche il M5S sia sulla stessa linea, come lo è sempre stato. Ribadiamo che la misura DEVE ESSERE prorogata senza se e senza ma!! Le donne non possono, non devono essere abbandonate!

Ha così rimarcato la Viscovich in un post pubblicato sulla pagina del gruppo: “Noi non siamo INVISIBILI! Chiaro che siamo molto preoccupate, anche se al momento non abbiamo in mano alcuna bozza della LDB. Devono capire che la proroga è un’ancora di salvezza per tante donne, non possono non devono fare finta di nulla. Parlano di quota 102, come a dire che devi avere mino 38 anni di contributi, ma l’età diventerebbe 64, una beffa passare da 58 a 64, non possiamo accettarlo”.

Le dichiarazione di Provenzano del PD sulla proroga di Opzione Donna

Intanto, da più parti, si continua a credere che sia di fondamentale importanza procedere ad una proroga della misura. Peppe Provenzano, vicesegretario del Partito democratico con delega al lavoro e al sociale, nell’incontro sulla legge di bilancio organizzato dal responsabile Economia Antonio Misiani, ha così rimarcato sul capitolo pensioni: “Siamo per forme di flessibilità, ma il sistema delle quote finirebbe per ricreare quegli squilibri insopportabili che vanno corretti in almeno due direzioni: da un lato, estendendo l’Ape sociale e la platea dei lavoratori gravosi e usuranti; dall’altro, prorogando Opzione donna. Infine, resta aperto il tema di una pensione di garanzia per le nuove generazioni e i precari”.

La posizione dei sindacati

Di comune accordo Luigi Sbarra, segretario generlae della Cisl, che ha così sottolineato: “Pensiamo che si debbano creare le condizioni di flessibilità in uscita a partire da 62 anni, 41 anni di contributi bastano a prescindere dall’età per godersi il sacrosanto diritto alla pensione. Dobbiamo negoziare un allargamento dell’ape sociale, portando platee di lavoratori e lavoratrici che svolgono lavoro pesante, usurante e rischioso, dobbiamo costruire le condizioni per una pensione di garanzia per i giovani, prorogare ‘opzione donna’, incentivare l’adesione alla previdenza complementare soprattutto per i giovani e poi c’è il tema degli anziani, come assicurare una piena rivalutazione delle pensioni“.

Continua il pressing del gruppo Opzione donna: le escluse per la proroga della misura

Oggi ci sarà l’incontro tra Draghi ed i sindacati, mentre giovedì è in programma il CDM per la legge di bilancio, per definire nel dettaglio i vari punti in questione, in particolare in merito al capitolo riforma pensioni. Continua, quindi, il pressing serrato del gruppo Opziona donna: le escluse, capitanato dalla sua tenace amministratrice Paola Viscovich, che da sempre si batte per la proroga della misura opzione donna, chiedendone anche un’introduzione nel sistema in via strutturale, cosa che consentirebbe alle donne di avere un’opportunità per uscire in via anticipata dal mondo del lavoro, senza dover ogni anno combattere per l’affermazione di uno strumento di fondamentale importanza. “Nulla è perduto! – ha ribadito la Viscovich – Bisogna far sentire ancora più forte la voce delle donne che chiedono con tutta la loro determinazione una proroga di tale misura!

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore