Obbligo vaccinale, le decisioni della Consulta

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La Corte costituzionale si è espressa sulle ordinanze che avevano sollevato eccezioni sulla legittimità riguardo la misura introdotta dal governo Draghi per certe categorie professionali e per gli over cinquanta. La pronuncia era molto attesa dai no-vax: per ribadire le proprie motivazioni, alcuni di loro si erano anche riuniti fuori dal palazzo della Consulta.

E dunque, come riporta il sito Upday.com, l’attesa per la decisione della Corte costituzionale sull’obbligo vaccinale anticoronavirus è finita, e per i no-vax si tratta di una delusione. Infatti la Consulta ha reso noto con un comunicato di aver ritenuto “inammissibile, per ragioni processuali, la questione relativa alla impossibilità, per gli esercenti le professioni sanitarie che non abbiano adempiuto all’obbligo vaccinale, di svolgere l’attività lavorativa, quando non implichi contatti interpersonali”.

Ragionevoli le scelte del legislatore!

Sono state considerate “non fondate le questioni proposte con riferimento alla previsione che esclude, in caso di inadempimento dell’obbligo vaccinale e per il tempo della sospensione, la corresponsione di un assegno a carico del datore di lavoro per chi sia stato sospeso; e ciò, sia per il personale sanitario, sia per il personale scolastico”. Al contrario, “sono state ritenute non irragionevoli, né sproporzionate, le scelte del legislatore adottate in periodo pandemico sull’obbligo vaccinale del personale sanitario”.

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