Novità sul Def 2022, frena la crescita del Pil

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Frenano le stime sulla crescita del Pil programmatico, che dal precedente 4,7% viene fissata al 3,1%. Deficit confermato al 5,6%, pressione fiscale in contrazione di qualche decimale, inflazione in forte aumento. Sono questi, secondo il sito tg24.sky.it i dati economici contenuti nella bozza del Def – Documento di Economia e Finanza – approvato all’unanimità dal Consiglio dei ministri. Nessun riferimento all’aumento degli stanziamenti per spese militari.

Il conflitto in Ucraina “ha causato un peggioramento delle prospettive di crescita”, ha dichiarato il premier Draghi presentando le misure approvate in conferenza stampa. In particolare, “pesano l’aumento dei prezzi dell’energia e altri beni, ma anche la fiducia dei consumatori che è diminuita. Consumatori e imprese vedono oggi un futuro meno positivo”.

“Il governo e le forze politiche oggi sono un tutt’uno agli occhi degli italiani. In questo momento possono dare fiducia, mostrare che il governo può affrontare l’emergenza con tutte le azioni necessarie“, ha proseguito Draghi. Alla maggioranza lancia un appello: bisogna mettere l’esecutivo nelle condizioni di lavorare con “unità”. Sull’imminente riforma del fisco, sottolinea il premier, “valuteremo se chiedere la fiducia”.

Rallentamento progressivo della crescita!

E dunque il Governo taglia le aspettative di crescita del Pil italiano. “Partendo da una stima Istat di crescita del Pil reale nel 2021 più elevata di quanto previsto a settembre nella Nota di Aggiornamento del Def, 6,6% contro 6,0%”, si legge nel documento, scende la “previsione tendenziale per il 2022.” Un progressivo rallentamento del ritmo di crescita segnerà i prossimi anni. Il Pil secondo il documento, si attesterà al 2,4% nel 2023 all’1,8% nel 2024 e all’1,5% nel 2025.

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