Il presidente Mattarella esprime l’esigenza di vigilare sulla Magistratura

Elezione del Capo dello Stato: elettori e schieramenti

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo a Castel Capuano all’inaugurazionedella terza sede della Scuola superiore della magistratura, ha evidenziato che la Magistratura può agire senza infingimenti e con decisione nei confronti di quei magistrati che hanno commesso gravi reati nell’esercizio delle loro funzioni.

Mattarella: “Prevenire il malcostume interno”!

E oltre a ciò: ” Va doverosamente ricordato quanto sarebbe preferibile prevenire ogni forma di malcostume interno, attraverso un più attento esercizio dei compiti di vigilanza, evitando grave discredito che potrebbe ricadere sull’Ordine giudiziario e far dubitare dell’integrale espletamento dei doveri d’istituto”. E ancora: “Riprendendo uno spunto proposto dal presidente Lattanzi, vorrei sottolineare come le sentenze siano pronunciate ‘in nome del popolo italiano’ non perché i magistrati siano chiamati a rispondere di fronte ad esso delle decisioni assunte ma perché la giustizia va resa solo in base alla legge e al diritto, nazionale, europeo e sovranazionale, risultato delle espressioni di sovranità popolare tramite l’esercizio della funzione legislativa”.

Giudici e sovranità popolare in uno Stato di diritto.

Il Capo dello Stato ha poi ricordato che “La stessa Corte di Cassazione (…) ha ribadito che ‘la funzione assolta dalla giurisprudenza è di natura ‘dichiarativa’, giacché riferita ad una preesistente disposizione di legge, della quale è volta a riconoscere l’esistenza e l’effettiva portata, con esclusione di qualunque efficacia direttamente creativa. Nel quadro degli equilibri costituzionali i giudici sono appunto ‘soggetti soltanto alla legge’. Il che realizza l’unico collegamento possibile, in uno Stato di diritto, tra il giudice, non elettivo né politicamente responsabile, e la sovranità popolare, di cui la legge, opera di parlamentari eletti dal popolo e politicamente responsabili, è l’espressione prima’”.

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