Manovra: sindacati divisi. Incontro con il Governo fissato per il 7 dicembre 2022

Sindacati

La Manovra del governo Meloni sta dividendo i Sindacati. La Cisl infatti si dissocia dalle critiche che Cgil e Uil hanno mosso alla legge di bilancio e respinge i loro inviti alla mobilitazione. Inoltre difende molte delle scelte operate dall’esecutivo e punta sul dialogo e il confronto per limare i punti più critici della Manovra. Come riporta il sito dell’agenzia Adnkronos, già era accaduto con il governo Draghi che Cgil e Uil, alla fine di un percorso di mobilitazione, andarono da soli ad uno sciopero generale contro la legge di bilancio.

La posizione della Cisl!

E dunque il 7 dicembre Landini e Bombardieri sederanno a palazzo Chigi, nell’incontro convocato dal premier Meloni, con un mandato preciso da parte dei propri organismi: quello di mettere in campo tutte le iniziative di mobilitazione necessarie, nessuna esclusa. La critica che arriva dalla Cisl, d’altra parte, non lascia alcuno spazio. “È sbagliato ricorrere allo sciopero. Serve dialogo e confronto per migliorare e rafforzare la legge di stabilità. Lo sciopero è una forma ultima di conflitto che nelle condizioni attuali danneggerebbe i lavoratori, logorerebbe il sistema produttivo, infiammerebbe i rapporti sociali e industriali, senza che tutto ciò abbia attinenza con le finalità di una mobilitazione tesa a migliorare la qualità dell’azione politica del Governo e del Parlamento”.

Questo si legge nel documento approvato all’unanimità che chiede di aprire “uno spazio stabile di confronto per costruire insieme le basi della ripartenza e della rigenerazione del Paese”. Una impostazione questa, “che richiede responsabilità e concordia e non ammette fughe in una demagogia e in un populismo che non solo non risolvono i problemi, ma contribuiscono a peggiorarli”, dice ancora la Cisl che attribuisce al sindacato guidato da Luigi Sbarra la convocazione da parte di Meloni. “Un risultato che premia il pressing di questi giorni della Cisl sulla necessità di rinsaldare il confronto”, prosegue.

Se perciò sono “apprezzabili” molti dei capitoli contenuti del Ddl stabilità, assegno unico, Isee, sostegno ai redditi bassi, e migliorabili altri, taglio del cuneo e detassazione accordi di produttività, occorre trovare “punti di mediazione per dare solidità alla manovra” e portare avanti i tavoli di riforma strutturale, dalle pensioni al fisco, dalle politiche attive alle strategie industriali ed energetiche.

Opposta lettura di Cgil e Uil!

Opposta la lettura di Cgil e Uil. “Sul sostegno ai redditi, sulle pensioni, sul taglio del cuneo fiscale, sulla detassazione delle tredicesime, su quella degli aumenti contrattuali e degli accordi di secondo livello, la legge di bilancio non dà risposte significative“, è la critica contenuta nel lungo documento licenziato dall’esecutivo Uil che punta il dito anche contro la reintroduzione dei voucher a 10.000 euro e l’allargamento della platea dei prestatori, l’estensione della flat tax fino a 85.000 euro, il condono fiscale,”l’ennesimo”, l’aumento del tetto all’utilizzo del contante, l’esenzione dell’uso del pos fino a 60 euro.

Non solo. Depotenziata la tassa sugli extra profitti” e messa mano ad “un iniquo” blocco della rivalutazioni per non parlare del ‘vuoto’ sulle pensioni e dell’abolizione del Reddito di Cittadinanza. Per dare forma a tutto questo perciò la Uil immagina un percorso di mobilitazione, che possa partire da scioperi territoriali e di categoria senza in futuro escludere “nessuno degli strumenti di mobilitazione sindacale”.

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