Manovra, scontro con l’Ue, Juncker: “Rigidi con l’Italia o è la fine dell’euro”

Manovra, scontro con l'Ue, Juncker: "Rigidi con l'Italia o è la fine dell'euro"

La manovra del governo italiano è finita sul tavolo della discussione europea suscitando malumori e allarmismo. A nulla è servito il tentativo di trovare un compromesso da parte del ministro dell’Economia Giovanni Tria, che si è recato a Lussemburgo presso l’Eurogruppo per rassicurare l’Europa sul fatto che nel 2019 il rapporto tra debito pubblico e Pil scenderà.

Manovra, scontro con l’Ue, Juncker: “Rigidi con l’Italia o è la fine dell’euro”.

I partner europei non hanno nascosto la propria preoccupazione sul deficit in Italia e sull’intenzione dell’esecutivo giallo-verde di fissare l’asticella del rapporto deficit/Pil al 2,4% contro l’1,6% concordato in precedenza dal ministro dell’economia con l’Ue.

“Aspettiamo la bozza di legge di stabilità” ma “a una prima vista” i piani di bilancio italiani “non sembrano compatibili con le regole del Patto”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo.

“Ci sono regole e sono uguali per tutti perché i nostri futuri” di Paesi dell’Eurozona “sono legati” – ha avvertito il ministro dell’economia Bruno Le Maire rispondendo a una domanda sull’Italia. “Noi riduciamo il debito, rispettiamo le regole e stiamo sotto il 3% non per soddisfare la Commissione Ue ma perché crediamo che ridurre la spesa pubblica, introdurre riforme sia buono per i francesi”, ha aggiunto.

L’intervento più duro è stato quello del presidente della Commissione Ue, Jean-Claud Juncker. “Se l’Italia vuole un trattamento particolare supplementare, questo vorrebbe dire la fine dell’euro. Bisogna essere molto rigidi“, ha dichiarato Juncker nel corso di un intervento in Germania, come riferito da alcuni media internazionali come Le Figaro e il New York Times, sostenendo che “l’Italia si allontana dagli obiettivi di bilancio che abbiamo approvato insieme a livello europeo”. Poi ha detto: “Non vorrei che dopo aver superato la crisi greca ricadessimo nella stessa crisi con l’Italia“.

Il ministro Tria anticipando il suo ritorno a Roma, ai giornalisti ha dichiarato come riportato sull’Ansa: “Sono abbastanza occupato in questo periodo. Non c’è nessun altra ragione, il def deve uscire, la legge di bilancio da preparare, è un lavoro abbastanza impegnativo“.

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