Manovra, oggi la lettera in risposta all’Ue

Manovra, oggi la lettera in risposta all'Ue

Attesa per la giornata di oggi la lettera in risposta all’Ue che chiede di modificare la manovra del 2019. Aperto al dialogo e a qualche concessione il ministro dell’economia Giovanni Tria, invece, contrari a concessioni i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Alle 20 è stato convocato un Consiglio dei ministri che potrebbe essere anticipato da un vertice con il premier Conte, i due vicepremier e ministro dell’economia.

Come si legge su Il corriere della Sera: “Preso atto dell’ulteriore rallentamento dell’economia, Tria vorrebbe quanto meno ritoccare al ribasso l’obiettivo della crescita programmata per il 2019, così da rendere più credibili le coerenze della manovra. Portandola dall’1,5% previsto tre settimane fa a un più realistico 1,3%, senza con questo modificare l’obiettivo di deficit del 2,4%. Dal fronte del Movimento, però, sono arrivate chiusure nette, e dalla Lega forti perplessità.”.

Manovra, oggi la lettera in risposta all’Ue. Matteo Salvini e Luigi Di Maio contrari all’apertura di Giovanni Tria.

I due partiti della maggioranza di governo, Lega e M5s bocciano la proposta sostenuta dal ministro dell’Economia Giovanni Tria per venire incontro alla commissione europea che ha bocciato il documento programmatico di bilancio dell’Italia.

Secondo alcune fonti i due vicepremier Matteo Salvini e Luigi Di Maio respingono al mittente l’ipotesi che si possa tagliare la stima di crescita dell’ 1,5% prevista dal governo per l’anno prossimo (mentre Bruxelles prevede l’1,2%). “Chiedete al ministro Tria”, ha sottolineato Matteo Salvini. “Per quello che riguarda i fondamentali – ha detto il ministro dell’Interno -, questi non si toccano. Così come i numeri di massima. Se uno, poi, vuole spostare una ‘x’ sugli investimenti dalla spesa corrente, allora parliamone pure. Ma la manovra non cambia solo perché Bruxelles ci manda le letterine”.

ll ministro dell’Economia in occasione dell’incontro con il presidente dell’Eurogruppo, Mario Centeno aveva dichiarato che i pilastri della legge di bilancio saranno confermati e per evitare la procedura d’infrazione Ue il governo non è disposto a mettere in campo una manovra di “restrizione fiscale suicida” perché l’Italia non è la Grecia.

Secondo l’Ufficio parlamentare del bilancio, ed anche Confindustria, una delle misure chiave come la riforma della legge Fornero sulle pensioni darà risultati lontani dalle aspettative. Critiche a cui si aggiunge la voce dei vescovi, che invitano a stare all’erta per salvaguardare il risparmio delle famiglie e la vita delle imprese. Con le nuove regole previdenziali, è l’allarme dei tecnici del Parlamento, l’assegno che si intascherà sarà più leggero: la sforbiciata oscillerebbe dal 5 al 30 per cento.

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