L’Italia viola le normative europee antismog

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La Commissione Europea ha deferito l’Italia alla relativa Corte di giustizia per aver violato le norme antismog. Come anticipato dall’ agenzia ANSA la settimana scorsa, la decisione si riferisce alla ripetuta violazione dei limiti UE per il particolato Pm10. Con la stessa motivazione, l’esecutivo UE ha deferito Ungheria e Romania e ha denunciato alla Corte anche Francia, Germania e Regno Unito per il superamento dei limiti di biossido di azoto (NO²).

Richieste opportune misure. 

Questo deferimento è arrivato nell’ambito di una procedura di infrazione iniziata nel 2014. L’Italia ha una seconda procedura di infrazione in corso sulla qualità dell’aria, partita nel 2015, per il superamento dei valori limite di biossido di azoto (NO²). Il 31 gennaio scorso il commissario europeo all’ambiente Karmenu Vella aveva convocato a Bruxelles i ministri di nove Paesi tra cui l’Italia, chiedendo l’adozione di opportune misure per ridurre l’inquinamento atmosferico.

Evitato l’aggravamento sul biossido, non sul particolato.

Secondo accreditate fonti europee, la documentazione fornita da Roma è stata sufficiente per evitare l’aggravamento della procedura di infrazione sul biossido di azoto, ma non quella sul particolato, in quanto il piano italiano prevede una normalizzazione della situazione in tempi troppo lunghi.

Smaltimento non conforme.

L’Italia finisce davanti alla Corte di giustizia UE sui rifiuti radioattivi. Lo ha deciso la Commissione Ue in quanto non è stata assicurata la piena conformità alla direttiva in materia, in particolare sul fronte della notifica dei programmi nazionali di gestione del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi. Roma aveva già ricevuto un parere motivato, secondo passo di una procedura d’infrazione, lo scorso luglio, insieme ad Austria, Croazia, Repubblica ceca e Portogallo. Gli stati membri erano tenuti a notificare i programmi nazionali entro il 23 agosto del 2015. La direttiva UE istituisce un quadro per garantire la gestione responsabile e sicura del combustibile nucleare esaurito e dei rifiuti radioattivi, chiedendo ai ventotto provvedimenti adeguati in ambito nazionale per un elevato livello di sicurezza.

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