L’Europa boccia la manovra! E ora?

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La Commissione europea, come del resto largamente preannunciato, ha bocciato la manovra di bilancio presentata dal governo italiano. La motivazione è che le misure previste dall’Italia non garantiscono il mantenimento di quelle regole comuni ritenute fondamentali per la gestione dell’euro.

E ora, che cosa succede?

Il nostro governo ha tre settimane di tempo per inviare un nuovo documento programmatico di bilancio per riallinearsi alle regole europee, in particolare per quanto riguarda gli obiettivi di deficit nominale e strutturale. Il vicepremier Matteo Salvini ha già fatto sapere che «non si torna indietro». Altrettanto ha fatto Di Maio.

Se “non si torna indietro”…

Se il governo decidesse di mantenere invariati i saldi della manovra si farebbe concreta la possibilità di un’apertura della procedura per deficit eccessivo per violazione della regola del debito. Non si tratterebbe di una novità assoluta: anche in passato (nel 2016) la Commissione ha proposto, a fronte della mancata riduzione dei deficit eccessivi da parte di Spagna e Portogallo, di imporre delle multe ai rispettivi Paesi. Il Consiglio europeo aveva però deciso di non comminare le multe.

L’Italia appare isolata.

L’Italia però, in questa fase, sembra politicamente isolata e difficilmente riuscirà ad ottenere la solidarietà delle altre capitali. E creare alleanze in Europa è fondamentale per portare avanti le proprie istanze. Il 5 novembre prossimo si terrà l’Eurogruppo e l’opinione negativa sulla nostra manovra finirà sul tavolo del vertice che riunisce i ministri economici e finanziari dei 19 Paesi che hanno adottato la moneta unica.

Previsioni inattendibili secondo Gualtieri.

Per Roberto Gualtieri, presidente della commissione Problemi economici e monetari del Parlamento Ue, «la principale tesi della lettera di Tria, che giustifica lo scostamento dalle regole europee con la presunta capacità della manovra di realizzare un “significativo calo” del rapporto debito/Pil si basa su stime dell’inflazione inattendibili».

Effetti negativi sui mercati e sullo spread.

Va poi considerato l’effetto negativo che una procedura di infrazione contro l’Italia può avere sui mercati e sullo spread. Il 26 ottobre è atteso il giudizio dell’agenzia di rating Standard & Poor’s sull’Italia (attualmente è BBB con outlook stabile); un downgrade — sulla scia di quanto fatto da Moody’s — è probabile. La fuga degli investimenti stranieri dall’Italia, intanto è stata certificata pochi giorni fa dalla Bce: gli investitori esteri hanno venduto circa 17,9 miliardi di euro di titoli italiani (azioni, obbligazioni e titoli di Stato) ad agosto.

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