Lavoro: periodo transitorio fino al 30 settembre per i contratti a termine

Lavoro: periodo transitorio fino al 30 settembre per i contratti a termine

Lavoro, le ultime novità su contratti a termine. Tra le più importanti novità previste dai quasi 1000 emendamenti presentati alla commissioni Lavoro e Finanze della Camera, vi è il periodo transitorio per l’applicazione delle nuove norme ai contratti a termine fino al 30 settembre.

E ancora, eliminazione dello “stop and go” per i contratti di somministrazione e incentivi alle aziende che stabilizzano i lavoratori e l’introduzione delle nuove regole per le causali di rinnovo nei rapporti di somministrazione.

Per quanto riguarda l’annunciato ripristino parziale dei voucher in agricoltura e nel turismo verrà probabilmente presentato in un secondo momento dal governo, forse attraverso un emendamento in Aula.

Decreto lavoro: periodo transitorio e somministrazione.

Per i contratti a termine già in corso al 14 luglio, ovvero la data di entrata in vigore del dl lavoro, si applica la vecchia disciplina. Il periodo transitorio termina il 30 settembre. Per quel che riguarda il rinnovo dei contratti in somministrazione, sono stati presentati due emendamenti di modifica che introducono una causale per il rinnovo giustificata da un picco di produzione. Ma un emendamento pone tale picco in capo all’agenzia di somministrazione, l’altro invece a capo all’azienda utilizzatrice.

Riguardo alla somministrazione, tra gli emendamenti presentati della maggioranza di governo è spuntata anche la proposta di eliminare lo “stop and go”, ovvero la pausa tra un rinnovo e l’altro. Un altro degli emendamenti al decreto dignità targato M5S-Lega è l’estensione alle assunzioni di under 35 che si faranno nel 2019 e nel 2020 il bonus del 50% dei
contributi che altrimenti, dal prossimo anno, sarebbe valido solo per le assunzioni di under 30.

Tra le proposte concordate, vi è che per gli over 35 un incentivo alla stabilizzazione, ovvero ai datori di lavoro è concesso uno sconto pari a ciascun aumento dello 0,5% previsto dal decreto a ogni rinnovo.

Per le aziende che convertono il contratto a termine di un lavoratore con più di 35 anni in contratto a tempo indeterminato è previsto il rimborso dello 0,5%, ovvero l’aggravio contributivo che dal 14 luglio scatta su ogni rinnovo di contratto a termine.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore