Lavoro, Ocse: dal 2006 in Italia i sotto occupati sono più che raddoppiati!

Lavoro, Istat: aumento dell'occupazione nel secondo trimestre 2018

Nel nostro Paese, come sottolineato nel rapporto Ocse, dal 2006 la quota di lavoratori sotto occupati sono più che raddoppiati ed è al momento la più alta tra i paesi Ocse, avendo superato il 12% contro una media Ocse di meno del 6%. I contratti a tempo determinato si collocano al 15,4% del lavoro dipendente contro una media nell’area Ocse dell’11,2%; quelli a tempo parziale breve (1-19 ore settimanali) al 15,2% del lavoro dipendente contro una media al 15,9 per cento.

Il rapporto dell’Ocse sull’occupazione in Italia

Nel rapporto Ocse, in merito alle regole e tutele nei confronti dei lavoratori viene sottolineato: “spesso hanno protezioni solo parziali. Le tutele dei lavoratori, atipici possono essere rafforzate estendendo alcuni diritti anche a chi sta nella zona grigia tra lavoro autonomo e lavoro dipendente, compresi molti lavoratori delle piattaforme digitali“.

L’Italia, viene sottolineato dall’organizzazione, “ha ampliato significativamente gli strumenti di sostegno al reddito per le persone a rischio povertà nel 2018 e nel 2019. Nel 2015, ha anche introdotto una serie di modifiche al sistema degli ammortizzatori sociali volte ad ampliare la platea dei beneficiari. Tuttavia, assicurare adeguati strumenti di protezione per i lavoratori autonomi rimane una sfida aperta”.

Nel rapporto viene sottolineato inoltre come il reddito di cittadinanza, nonostante rappresenti “un trasferimento di risorse importante verso le persone in condizioni di povertà”, ha un importo troppo elevato rispetto al reddito medio italiano.

Infatti, nel rapporto si legge: “Il livello attuale del sussidio è elevato anche rispetto a strumenti simili negli altri Paesi Ocse. La sua messa in opera dovrà essere monitorata attentamente per assicurare che i beneficiari siano accompagnati verso adeguate opportunità di lavoro”.

Infine, nel rapporto viene certificato come la quota di lavoro temporaneo è pari al 15,4% ed è superiore all’11,2% della media Ocse. Secondo il rapporto, il Paese con la percentuale di lavoro a tempo più bassa al momento è la Lituania (1,7%) e quello con la percentuale più alta è il Cile (27,7%), contro il 12,9% della Germania, il 16,9% della Francia e il 26,7% della Spagna. Infine, l’incidenza di lavoratori autonomi che dipendono finanziariamente da un solo cliente in Italia è pari al 15,2%, di poco inferiore alla media Ocse, che è del 15,9%, contro il 12% della Germania, il 16,9% della Francia e il 10,1% della Spagna.

Un altro dato che è emerso e che è aumentata la polarizzazione del lavoro, con il progressivo svuotamento delle qualifiche. Il numero di chi prende una qualifica media è calato in Italia del 9,3%, mentre quello di chi ne ha una bassa è aumentato del 4,5% e le alte qualifiche del 4,8%.

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