Lavoro, dal 1 luglio cambia la norma sui licenziamenti

Lavoro, le novità sulle strategie del ministro Orlando

La norma Orlando sul blocco dei licenziamenti subirà delle mutazioni. Come spiega il sito del Sole 24 Ore, fino al 30 giugno rimarrà tutto così com’è, cioè con la possibilità per le imprese di chiedere la cig Covid-19 senza che scatti più la proroga automatica del divieto di licenziare di ulteriori sessanta giorni, fino al 28 agosto, come inizialmente ipotizzato dalla bozza del ministro del Lavoro. Dal 1° luglio, le aziende di manifattura e costruzioni usciranno dalla cig Covid-19 e non avranno più divieti automatici di licenziare.

I punti salienti della nuova norma elaborata dal Governo!

Le imprese ancora in difficoltà, tuttavia, potranno tornare ad accedere alla cassa integrazione ordinaria o straordinaria, senza pagare i contributi addizionali fino al 31 dicembre. Solo per costoro, cioè per le realtà che utilizzeranno questa cig “scontata”, si allungherà il divieto di licenziamento per tutta la durata in cui fruiranno della cassa integrazione. Sono questi i punti salienti della norma elaborata dal Governo nel decreto Sostegni Bis, frutto di un lungo lavoro di mediazione, in tema di licenziamenti, dopo che a sorpresa il titolare del Lavoro aveva portato in consiglio dei ministri giovedì scorso, una proposta accolta da critiche bipartisan (per motivi opposti) di imprese, sindacati e buona parte della maggioranza.

Secondo le primissime stime la nuova norma ha un costo dell’ordine di 165 milioni di euro, con una platea potenziale di circa 380.000 lavoratori beneficiari di aziende, alle quali viene concesso l’esonero dal versamento della contribuzione addizionale (del 9%, del 12% e del 15% a seconda della durata dell’utilizzo) per i trattamenti di integrazione salariale dal 1° luglio al 31 dicembre.

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