La perdita economica per la mancata rivalutazione delle pensioni

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La Uil ha curato uno studio sull’indicizzazione delle pensioni dal 2011 al 2019. Si legge nel documento:”Dal 2011 ad oggi, l’indicizzazione delle pensioni è stata bloccata con due differenti interventi e una proroga, che hanno modificato, in via  temporanea, la normativa con la quale annualmente si rivalutano le pensioni, in relazione all’aumento dell’inflazione. Blocco introdotto anche per il triennio 2019-2021 dal Governo Conte con la Legge di Bilancio 2019″.

“L’Inps, con il messaggio 1926 del 21 maggio, ha comunicato che provvederà al recupero di quanto erogato ai pensionati, rispettando la legge ordinaria, nei mesi da Gennaio a Marzo a causa della tardiva emissione della circolare attuativa del blocco della perequazione, pubblicata solamente a fine Marzo. Quindi a tutti i pensionati sarà operata una trattenuta in un’unica soluzione sulla pensione di giugno”.

Perdita per mancata rivalutazione delle pensioni dal 2011 al  2019

“Se consideriamo tutti i blocchi operati in 8 anni, che ricordiamo hanno effetti negativi sulle pensioni in modo permanente, e aggiungiamo anche l’ulteriore blocco stabilito nella Legge di Bilancio 2019, si evidenzia che una pensione che nel 2011 era pari a 1.500 euro lordi mensili, subirà una perdita complessiva pari a 73,77 euro al mese, 959,06 euro annui”.

“Il danno per i pensionati è destinato a crescere”

“Questa differenza sarà destinata a crescere per effetto dei blocchi previsti anche per i prossimi 2 anni, fino al 2021. Invece, un pensionato con un assegno pari, sempre nel 2011, a 1.900 euro lordi mensili (importo tra le 4 e le 5 volte il minimo) ha subìto nel corso di questi 8 anni un mancato incremento pari a circa 1.489,64 euro lordi annui, -6,03%. Ciò si traduce in circa 1 mensilità netta in meno che il pensionato non percepirà non solo quest’anno: dato l’effetto permanente delle misure la perdita d’importo sulla pensione sarà tale anche per i prossimi anni. Anzi, essendo il blocco previsto anche per il 2020 e il 2021, il danno per i pensionati è destinato a crescere”.

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