Il testo che fornirà il quadro finanziario alla Manovra si va configurando, ma i suoi margini sono corazzati dalle paure che gravano sui conti pubblici: l’economia sta rallentando, e con il Pil in frenata i limiti di spesa si assottigliano. E dunque si opera per stabilire il confine del deficit 2024 il più possibile attorno al 4%, in maniera di liberare risorse ma senza mettere a rischio il bilancio nell’anno in cui torneranno i vincoli europei sulla spesa pubblica.
Il rallentamento della crescita!
C’è comunque incertezza sulle prospettive di crescita, che stanno dando segnali di forte rallentamento. Sul Pil del secondo trimestre c’è il segno meno (-0,4%), e a inizio settembre la Commissione europea ha tagliato le stime per quest’anno (+0,9%) e il prossimo (+0,8%). Difficile dunque raggiungere nel 2023 l’1% fissato nel Def (Documento di Economia e Finanza) ad aprile, e impossibile l’1,5% che il governo vedeva nel 2024. Con ogni probabilità l’anno prossimo non si riuscirà a salire oltre l’1%.
Il 4% confine invalicabile per il deficit!
Ne consegue che la crescita ridotta ostacola la caccia alle risorse per la Manovra. L’esecutivo lavora per il 2024 su margini strettissimi. Il deficit indicato nel Def per l’anno prossimo, al 3,5% tendenziale e al 3,7% programmatico, dovrebbe essere ritoccato al rialzo, ma il 4% rappresenterebbe un vero e proprio confine invalicabile. Serviranno nuove entrate per trovare spazi e coprire una Manovra che per ora, secondo recenti indiscrezioni, potrebbe aggirarsi sui 20-25 miliardi di euro.