Nel mese di settembre ci sono circa 270 inevitabili appuntamenti con il Fisco, tra i versamenti dei mesi scorsi slittati a causa dell’emergenza Covid-19 e le scadenze naturali previste per questo periodo. A chiedere il conto, rileva la Cgia, ripresa dal sito corriere.it ci saranno, in particolare, l’Iva, i contributi previdenziali, l’Ires, l’Irap e il saldo/acconto Irpef. La giornata cruciale sarà quella del 16 settembre, quando il Fisco chiederà ai contribuenti 187 versamenti, due comunicazioni e tre adempimenti.
«Da mercoledì prossimo – ha dichiarato il coordinatore dell’Ufficio studi Cgia Paolo Zabeo – scatterà una vera e propria maratona fiscale. Per 15 giorni non avremo tregua e le imprese, in particolar modo quelle di piccola dimensione, saranno sottoposte ad un forte prelievo. Il groviglio di scadenze tese dall’erario non ci lascerà scampo e in attesa della semplificazione fiscale e del tanto agognato taglio delle tasse, l’unica certezza su cui potremo contare è che ancora una volta dovremo mettere mano pesantemente al portafoglio».
Possibilità di rateizzazione!
Come spiega il sito, l’ingorgo del 16 settembre è dovuto anche al coronavirus. Tra i 187 versamenti da fare entro quella data, in effetti, tredici sono quelli che erano sospesi per l’emergenza sanitaria. Il Decreto di Agosto ha previsto in realtà una ulteriore parziale proroga per queste scadenze: il 50% del dovuto si può versare in un’unica soluzione entro il 16 settembre o in quattro rate mensili dello stesso importo (di cui la prima sempre al 16 settembre); il restante 50% si può rateizzare al massimo in 24 rate mensili di pari importo, con il versamento della prima rata il 16 gennaio 2021.