La guerra e le sue conseguenze sull’economia

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L’effetto della guerra non è paragonabile a quello del coronavirus. Christine Lagarde, presidente della Bce, nella conferenza stampa dopo la riunione del Consiglio direttivo, ha sottolineato come pur avendo“la guerra un impatto materiale sull’attività economica e sull’inflazione”, sarà fondamentale valutare l’evoluzione del conflitto e soprattutto quali saranno gli effetti delle sanzioni o di altre misure che i paesi della Nato intenderanno applicare.

Come spiega il sito de Il Giornale, la crescita del Pil è stata rivista al ribasso per il breve termine, ma le stesse proiezioni prevedono che l’economia crescerà del 3,7% nel 2022, del 2,8% nel 2023 e dell’1,6% nel 2024. L’inflazione, invece, secondo Lagarde, “potrebbe essere considerevolmente più alta nel breve termine”, ma dovrebbe tuttavia calare e stabilizzarsi intorno all’obiettivo del 2% nel 2024.

Uno spartiacque per l’Europa!

In questa prospettiva la leader della Bce, rivolgendosi agli economisti più timorosi, ha messo chiaramente in evidenza “come mettere incertezza su una situazione già incerta è sbagliato”. Per il Consiglio direttivo della Bce, l’invasione russa dell’Ucraina, a prescindere, “segna uno spartiacque per l’Europa”. Ecco perché, intende, assicurare, sin da subito, condizioni di liquidità distese e attuare le sanzioni decise dall’Ue e dai suoi governi. “Il Consiglio – è scritto nel comunicato post riunione – intraprenderà qualsiasi azione necessaria per garantire la stabilità dei prezzi e preservare la stabilità finanziaria”.

 

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