La crisi di governo, tutte le ultime novità

mario-draghi-2-min

Il presidente Mattarella ha respinto le dimissioni presentante dal premier Mario Draghi dopo lo strappo con il M5S al Senato sul decreto legge Aiuti. Il Capo dello Stato ha rinviato il Premier alle Camere per “effettuare, nella sede propria, una valutazione della situazione che si è determinata”. Mercoledì 20 luglio Draghi si presenterà in Parlamento per spiegare le ragioni che hanno portato a una scelta che certi partiti chiedono vivacemente di rivedere.

Nuova maggioranza?

Una volta in Parlamento si verificherà se la volontà di dimettersi del Presidente del Consiglio sia irremovibile. In caso contrario, toccherà ai partiti decidere se rinnovargli o meno la fiducia. Il Premier potrebbe ottenere la fiducia con il M5S, scongiurando la crisi, oppure senza: in quest’ultimo caso, il governo proseguirebbe fino alla naturale scadenza della legislatura ma con una nuova maggioranza. Tuttavia questo è uno scenario che non garba a Draghi. Questi però potrebbe anche dichiarare che le sue dimissioni sono irrevocabili e salire di nuovo al Quirinale.

In questo caso, Sergio Mattarella dovrebbe valutare se conferire un nuovo incarico o se sciogliere direttamente le Camere e andare a elezioni anticipate. Nella prima ipotesi, Mattarella darebbe mandato ai presidenti di Camera e Senato – Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati – di sondare i partiti sulla possibilità di formare un nuovo governo che porti la legislatura alla sua naturale scadenza prevista per marzo 2023. Se però questa strada dovesse rivelarsinon percorribile, il Capo dello Stato scioglierebbe le Camere e si andrebbe al voto anticipato.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright Diritto.news

Informazioni sull'autore